Ospedali, Cob contro lo “spezzatino”: «Basta a questa folle divisione»

Il comitato ovest Brianza deciso a tappezzare i Comuni della zona con duri volantini che denunciano «il declassamento» degli ospedali del territorio.
DESIO OSPEDALE VEDUTE
DESIO OSPEDALE VEDUTE Attilio Pozzi

“Basta con la folle divisione territoriale della sanità in Brianza. Basta col declassamento degli ospedali della Brianza ovest”. Sono questi i forti titoli di testa del manifesto che l’assemblea del Cob (Comitato ovest Brianza) che dal 2015 si batte contro la suddivisione territoriale della sanità in Brianza, ha approvato nell’ultima seduta nella sede di via Col di Lana. Il portavoce Antonio Colombo, dopo aver fatto il punto della situazione e illustrato ai numerosi componenti del comitato – tra cui medici ospedalieri, di base, farmacisti, politici – i recenti sviluppi, ha ottenuto dall’assemblea l’approvazione ad affiggere manifesti di protesta in tutti i paesi della Brianza Ovest.


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La discussione è entrata nel merito «degli oltre 250 mila abitanti di Seregno, Giussano, Meda, Seveso, Carate, Lazzate, Barlassina, Ceriano, Albiate, Briosco, Misinto, Veduggio con Colzano, Renate, Besana, Triuggio, Sovico, che si dovrebbero ricoverare nel lontano ospedale di Vimercate, visto che per la Regione è il loro ospedale di riferimento. Ma non ci va nessuno. Anche i residenti di Lissone, Vedano, Biassono, Macherio, Villasanta, che assommano a 90 mila abitanti, dovrebbero far capo al nosocomio di Vimercate, ma preferiscono il più comodo San Gerardo di Monza». Regione Lombardia conferisce all’ospedale di Vimercate trasferimenti per un bacino di 328.051 abitanti.

Il secondo caldo punto discusso è stato quello che è stato definito, «il massacro degli ospedali: il Borella di Giussano, ingiustamente ridotto a quasi nulla, il Trabattoni-Ronzoni di Seregno, declassato da tempo è allo sbando, dopo essere stato un centro di riabilitazione di eccellenza, quello di Carate è in costante e preoccupante ridimensionamento».

«Il peggio – è stato sottolineato- sta toccando al nosocomio di Desio, uno dei più efficienti ospedali lombardi, un dei pochi prima con un ottimo bilancio sacrificato all’accorpamento con Monza e all’appetito mai sazio degli universitari monzesi. Monza è un ospedale succhia soldi, in cui per esempio le chirurgie producono per 4 e spendono per sei, mentre Desio al contrario, ancora oggi, produce 6 e spende 4, ma non solo ha assorbito il reparto di anatomia patologica, ha sconvolto e declassato a unità semplice il grande laboratorio, declassato altri reparti. Non appena un primario a Desio si congeda per la meritata pensione non viene sostituito e il pari grado di Monza ne diviene il lontano capo con il danno organizzativo e clinico che ne consegue».

Dall’assemblea del Cob, è stato ribadito che la frittata su Desio «sarà completa se non si porrà rimedio in tempi brevi, allorquando andranno in pensione i primari di medicina e ginecologia».