Ospedale di Desio, l’intitolazione a Papa Pio XI slitta al 28 maggio

Già fissata per il 4 febbraio, l’intitolazione dell’ospedale a Papa Pio XI, il desiano Achille Ratti, slitta al 28 maggio a causa dell’emergenza sanitaria. Entrambe le date sono legate a ricorrenze che riguardano il pontefice.
ingresso dell'ospedale di Desio
ingresso dell’ospedale di Desio Paola Farina

L’intitolazione dell’ospedale di Desio al suo concittadino Achille Ratti, Papa Pio XI, già fissata per il 4 febbraio, è stata rinviata. La cerimonia viene posticipata a primavera, al 28 maggio, a causa della situazione sanitaria in corso. La scelta delle due date non è casuale ma dettata da precise ricorrenze.

Il 4 febbraio si sarebbero ricordati i cento anni della sua ascesa al soglio Pontificio, avvenuta a Roma il 6 febbraio 1922. Per la cerimonia del posticipo è stato indicato sabato 28 maggio, che precede 31 maggio in cui ricorrerà il 165esimo anniversario della sua nascita.

Intanto il lungo iter di intitolazione si è concluso con la deliberazione della Giunta di Regione Lombardia come previsto dalla mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale nel giugno scorso.

A Desio il 4 febbraio nei locali della casa natale di Achille Ratti, alla presenza del cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, si sarebbe svolto il 12esimo convegno a tema “Pio XI e il suo tempo”, organizzato dal Cisd Pio XI, all’interno del quale si sarebbero alternati venti relatori affrontando degli aspetti specifici relativi alla vita di Achille Ratti, tra cui: Ennio Apeciti, Davide Andreani, Matteo Brera, Edoardo Bressan, Fabrizio Pagani, Fernando Crovetto, Stefania Di Carlo, Francesco Ferrari, Francesco Galli, Valerio Lazzerini, Samuele Pinna, Domenico Rocciolo, Paolo Valvo, Giorgio Vecchio, i desiani Umberto Dell’Orto e Camillo Ravasi, i seregnesi Enrico Mariani e Franco Cajani, quest’ultimo segretario generale del Cisd.

Anche il 28 maggio la cerimonia ufficiale dell’intitolazione del nosocomio sarà a cura del Cisd Pio XI e dall’Asst Brianza, che aveva raccolto l’appello lanciato tempo addietro dal dottor Antonio Colombo, già primario di neurologia all’ospedale di Desio e coordinatore dal 2015 del Cob (comitato ovest Brianza), deceduto a 78 anni i primi giorni dello scorso dicembre.

“Un pontefice – diceva sempre Colombo – un po’ troppo dimenticato e poco apprezzato anche nella sua terra, pur avendo compiuto passi ed opere importanti durante i diciassette anni di regno della chiesa cattolica romana”.