Nova Milanese: la Cassazione conferma l’assoluzione per il “killer del tallio”

La Suprema Corte conferma l’infermità mentale per Mattia Del Zotto. Nel 2017 aveva avvelenato con il solfato di tallio nove parenti, uccidendo i nonni e una zia paterni. Dovrà trascorrere 10 anni in una struttura per malati mentali.
Mattia Del Zotto
Mattia Del Zotto

Anche la Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione per infermità totale di mente al novese Mattia Del Zotto, 31 anni, che nel 2017, a Nova Milanese, aveva avvelenato con il solfato di tallio nove parenti, uccidendo i nonni e una zia paterni (oltre ad aver fatto finire all’ospedale altri due zii, i nonni materni e una badante) perché nel suo delirio considerati degli “impuri”.

Il giovane, ragioniere, disoccupato, era stato ritenuto incapace di intendere e volere sia in primo grado che in appello. Ora la decisione è stata confermata anche dalla Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione. Dichiarato quindi inammissibile il ricorso presentato dal Procuratore generale presso la Corte di appello di Milano che propendeva per la semi infermità mentale. Il 31enne si trova in una struttura per malati mentali Rems dove dovrà restare per 10 anni.