Sembrava il semplice titolare di una ditta individuale attiva nel campo dell’edilizia. Invece gli agenti della Questura di Milano hanno scoperto che il suo patrimonio immobiliare era di tutto rispetto, sproporzionato comunque rispetto ai redditi dichiarati e quindi considerato di provenienza illecita.
Ora la sezione Misure di Prevenzione del Tribunale milanese ha disposto la confisca in primo grado dei beni sequestrati l’1 agosto dell’anno scorso dalla Divisione Anticrimine a carico di Orlando Demasi, 44 anni, condannato per associazione mafiosa perchè affiliato alla cosca “Gallace-Riga” della ’ndrangheta, originaria del Catanzarese.
L’uomo aveva fatto parte della “locale di Giussano”, nella quale, rende noto la Polizia, svolgeva l’incarico di custode delle armi e di “assistente” ai familiari degli ndranghetisti arrestati.
La confisca riguarda undici immobili, che si trovano per lo più nella provincia sud di Milano ed alcuni in Calabria, ma anche una macchina e 60mila euro in contanti. I soldi, rinvenuti il giorno del sequestro erano custoditi all’interno di involucri di cellophane.
Se il provvedimento dovesse essere confermato definitivamente i beni ottenuti illecitamente sarebbero restituiti alla collettività.