Monza: volontari cercansi per leggere libri in carcere

L’associazione “La biblioteca è una bella storia” cerca nuovi volontari per leggere racconti e romanzi ai detenuti. Ecco come regalare un po’ del proprio tempo a un progetto in crescita.
Biblioteca della casa circondariale di Monza
Biblioteca della casa circondariale di Monza

Si tratta di offrire qualche ora di pura evasione a chi non può permetterselo: i detenuti della Casa circondariale di Monza. E farlo nel modo migliore possibile: leggendo. Per questo l’associazione “La biblioteca è una bella storia” cerca nuovi volontari, perché molto è stato fatto, molto si può fare.

La realtà monzese presieduta da Sergio Conti traccia il bilancio del primo anno di attività in via Sanquirico e prova a crescere: «La biblioteca del carcere per vari motivi ha difficoltà di accesso, pur avendo a disposizione 600 volumi e giornali» spiegano il presidente e la volontaria Sandra Onofri.

«Allora abbiamo pensato con la direzione del carcere di andare direttamente nelle sezioni» e cioè in uno spazio dove i detenuti possono liberamente circolare e scegliere se andare o meno agli incontri di lettura, nelle salette di socialità. Lì i volontari, dopo un percorso di formazione che include la conoscenza del carcere, le sue regole, incontri di gruppo, lezioni di lettura ad alta voce, vanno a coppie a proporre racconti e romanzi ai detenuti. E funziona: da gennaio 2019 a oggi le sezioni coinvolte sono passate da sei (con dodici volontari) a sette (con quattordici) ma il desiderio è di allargare l’iniziativa. «Per loro diventa un momento importante: di evasione, di crescita, di promozione umana» che raccoglie soprattutto l’interesse di persone tra i 40 e i 60 anni, per un totale di 1.814 presenze in dodici mesi nel corso di 233 incontri.

«Noi vorremmo raggiungere tutte le sezioni del carcere» e allora un appello a chiunque voglia provarci: per incontrare l’associazione basta andare il mercoledì mattina alla Civica di via Giuliani (9.30-11.30) oppure scrivere alla mail bibliotecabellastoria@gmail.com.

«Per i detenuti che partecipano è un momento molto importante. In carcere ci sono ogni tanto iniziative, ma sono occasionali. Gli incontri di lettura sono invece sistematici ed è un momento su cui possono contare, di forte impatto: l’incontro con i libri».