Monza: un piano per riportare l’acqua nel Lambro e ridurre le esondazioni

L’Agenzia per il Po sta progettando una nuova serie di interventi per restituire al Lambro il corso naturale, ridurre le esondazioni e soprattutto risolvere un problema di lungo corso: riportare l’acqua in centro.
Il fiume Lambro all’altezza dell’oasi di Legambiente
Il fiume Lambro all’altezza dell’oasi di Legambiente Fabrizio Radaelli

Si lavora per riprendere le fila del discorso avviato nel 2014, così da mettere in campo ulteriori interventi per la messa in sicurezza del Lambro nel suo tratto monzese. Lo anticipa Legambiente Monza annunciando sì di tornare a gestire l’oasi di piazza Castello, ma di non poterla ancora aprire al pubblico fino a quando non saranno eseguiti nuovi lavori di sistemazione idraulica lungo il fiume.

E Aipo, l’Agenzia interregionale per il Po, lo conferma: «Ci troviamo in una fase di progettazione preliminare in cui la collaborazione con la Soprintendenza è molto stretta – precisa l’ingegnere Sabrina Canali, funzionario tecnico dell’ente – Motivo per cui è ancora troppo presto per parlare di tempistiche e di cifre». L’obiettivo, però, è chiaro e punta alla realizzazione di nuovi lavori lungo l’alveo del fiume per scongiurare il rischio di future esondazioni.

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Il progetto di fattibilità tecnica ed economica al momento allo studio prevede interventi su alcune delle storiche traverse che ne scandiscono il corso: la loro riduzione consentirebbe di rimodellare l’alveo, in buona sostanza abbassandolo. Un’operazione che aiuterebbe a ridistribuire in maniera più funzionale i flussi tra Lambro e Lambretto, alleggerendo il carico di quest’ultimo per tornare a rimpinguare il primo. Insomma: per ripristinare il suo corso naturale. All’interno dell’oasi di piazza Castello, proseguono da Aipo, oltre che sulle traverse si ragionerà proprio sul punto di confluenza tra Lambro e Lambretto e anche sul ponticello, da mettere in sicurezza, presente sulla sponda sinistra. E se non si prevede, al momento, di intervenire sulla traversa presente all’altezza del ponte di San Gerardino, nel cuore della città, non si escludono invece lavori su quelle a monte di via Cantore, nei pressi delle Grazie Vecchie, e a valle di via Mentana e via Ghilini, poco dopo il punto in cui il Lambro e il canale Villoresi si incrociano.

Il primo lotto di interventi per la messa in sicurezza del Lambro in città aveva preso il via nell’autunno del 2016: frutto di un accordo siglato nel 2014 tra l’amministrazione comunale e Aipo, era stato finanziato da Regione Lombardia con un milione di euro. Seguendo il corso delle acque, gli interventi realizzati una manciata di anni fa hanno messo in sicurezza l’area delle Grazie Vecchie e innalzato gli argini in via Cantore e in via Filzi, sistemato l’alveo nei pressi del ponte di San Gerardino e consolidato la sponda anche lungo spalto Piodo. Oltre il centro storico, nei pressi di San Rocco e di San Donato, alveo e sponde sono stati ripuliti.