Monza, sì al regolamento: cittadini al lavoro e gratis per sistemare i beni pubblici

D’ora in poi sarà più facile per i cittadini e le associazioni di Monza curare il bene pubblico o, addirittura, ristrutturare edifici comunali abbandonati.È stato approvato il regolamento che consentirà ai privati di recuperare i beni comunali come già avviene in altre città. Il no della Lega.
Monza, l’area Fossati Lamperti
Monza, l’area Fossati Lamperti Fabrizio Radaelli

D’ora in poi sarà più facile per i cittadini e le associazioni di Monza curare un’aiuola, coltivare un orto pubblico, imbiancare una scuola o, addirittura, ristrutturare edifici comunali abbandonati. Nell’ultima seduta il consiglio comunale, con la sola astensione della Lega, ha approvato il regolamento che consentirà ai privati di recuperare i beni pubblici, come già avviene in altre città.

Chi vorrà intervenire dovrà, però, farlo a titolo gratuito e senza alcun ritorno economico: «Questo atto – ha precisato l’assessore alla Partecipazione Egidio Longoni – non ha nulla a che vedere con il baratto amministrativo. In quel caso i lavori sono svolti da chi non riesce a pagare alcuni tributi locali, nel nostro gratuitamente e a beneficio dell’intera città».

Il regolamento che, secondo il centrosinistra, permetterà di «liberare risorse e condividere le responsabilità» tra amministratori e cittadini è stato criticato in qualche passaggio da alcuni esponenti dell’opposizione che pur ne apprezzano lo spirito.

«Il testo – ha commentato la forzista Martina Sassoli – percorre la strada della sussidiarietà. La giunta ha il merito di riconoscere che non riesce a garantire le manutenzioni, ma non ha avuto il coraggio di approvare il baratto amministrativo che ho proposto tempo fa. È positivo il fatto che il cittadino non sia più considerato solo un soggetto che deve pagare le tasse».

«Con questo patto – ha obiettato Pierfranco Maffè del Gruppo Misto – la giunta rischia di mettere il cappello su interventi effettuati dai singoli o dalle associazioni e che il Comune non può o non vuole fare per motivi economici».
Eppure, ha aggiunto, a Monza la collaborazione del volontariato non è mai mancata. «Spero – ha proseguito – che non ci sia troppa discrezionalità nello scegliere quali proposte accettare e quali respingere».

Ha votato a favore con qualche «titubanza» anche il Movimento 5 Stelle che, come ricordato da Gianmarco Novi, avrebbe preferito poter estendere la possibilità di cooperazione ai beni comuni tra cui la gestione dei rifiuti.

La nuova opportunità, apprezzata da altre formazioni di minoranza, è stata duramente criticata dal Carroccio: «È un imbroglio – ha tuonato Alberto Mariani – una delibera che fa ribrezzo. Obbligherete i monzesi, che già pagano le tasse, a svolgere i lavori che non riuscite a effettuare voi spacciandolo come un premio. Eppure le istituzioni hanno l’obbligo di fornire risposte ai bisogni delle città».