Monza: patteggiano i coniugi delle pizzerie Donn’Angelin

Patteggiano i coniugi delle pizzerie Donn’Angelin per le accuse di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale ed autoriciclaggio, relativamente alla gestione contabile della catena di pizzerie di Lissone e Muggiò e all’apertura di un brand di alta moda
Pizzeria Donn Angelin
Pizzeria Donn Angelin Gianni Radaelli

Patteggiano i coniugi delle pizzerie Donn’Angelin, Severino Picone e Angela Stanzione. Per loro pene concordate rispettivamente a 4 anni, 4 mesi e 15 giorni, e di 4 anni e 3 mesi di reclusione. Con i patteggiamenti, sono venute meno anche le custodie cautelari eseguite mesi fa, a febbraio. Le accuse sono a vario titolo bancarotta fraudolenta, evasione fiscale ed autoriciclaggio, relativamente alla gestione contabile della catena di pizzerie di Lissone e Muggiò e all’apertura di un brand di alta moda.

LEGGI Lissone e Muggiò, arresti per Donn’Angelin: i titolari non rispondono ai giudici

Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle del Comando provinciale di Monza, il lato oscuro stava nella tenuta fiscale e contabile del ristorante. I “debiti con Erario ed enti previdenziali e assistenziali venivano lasciati inadempiuti”, mentre gli elementi attivi dell’azienda, “venivano trasferiti a società di nuova costituzione, immuni dall’esposizione debitoria maturata nelle precedenti gestioni”.

LEGGI Fallimento Angelina Group: 140 a casa, in Brianza pizzerie chiuse a Lissone e Muggiò

Proseguono intanto le indagini della Finanza, visto che negli atti figurano anche alcuni professionisti e consulenti aziendali, che sembravano del tutto consapevoli del meccanismo fraudolento contestato dalla Finanza e posto in essere soprattutto da Picone. Dalle carte emergeva anche lo stile di vita lussuoso dei coniugi. Vacanze di famiglia tra Ibiza e Formentera, l’appartamento extralusso in affitto a Milano in piazza della Repubblica (dove hanno eletto domicilio), gli abiti “di marca”, l’opulenza ostentata anche nel nome del brand “Albagia”, definita come boria di chi ha un’opinione molto alta di sè.