A Monza c’è chi chiama i vigili durante le messe con l’obiettivo di far multare gli automobilisti che parcheggiano l’auto in divieto di sosta. In Comune c’è chi, dopo una serie di episodi che si sono ripetuti nel giro di poche settimane, comincia a pensare che le cose stiano andando proprio in questo modo.
Quello di Triante quando, in febbraio, il sacerdote ha avvertito dall’altare i fedeli dell’arrivo del carro attrezzi e degli agenti con il blocchetto dei verbali in mano è il caso più eclatante, ma non l’unico. Quella che qualcuno considera una eccessiva solerzia da parte della Polizia locale nei confronti degli automobilisti che posteggiano non solo in modo selvaggio all’esterno degli edifici sacri ma anche semplicemente al di fuori degli spazi consentiti, è approdata in consiglio comunale la scorsa settimana. L’interpellanza sottolineava una differenza di comportamento dei vigili tra la domenica in orario di messa e gli altri giorni della settimana.
«Non c’è alcuna indicazione politica – ha risposto l’assessore alla Viabilità Paolo Confalonieri – che preveda di sanzionare le auto nei pressi delle chiese. A volte sono i residenti che chiamano la polizia locale. A questo punto mi viene da pensare che qualcuno faccia apposta a richiedere l’intervento proprio durante le messe».
Il primo caso eclatante si era registrato nel mese di febbraio. A dare l’avviso delle macchine da spostare e dei vigili in azione era direttamente il sacerdote di Triante dall’altare, durante la messa.
Poco dopo mezzogiorno, quando l’omelia era terminata già da qualche minuto, era stato lo stesso sacerdote ad annunciare dal microfono dell’altare: «Vi avviso che ci sono i vigili davanti alla chiesa, se avete lasciato l’auto in posizione irregolare vi conviene andare a rimuoverla».
Fuggi fuggi generale e poi parola ancora al prete: «E magari qualcuno sposti anche la mia», aveva detto strappando così più di una risata.
Quello non è rimasto un episodio isolato. I vigili sono tornati a Triante diverse volte in orario di messa la domenica mattina.