Monza, lapide e croce a Santa Gemma in omaggio alle vittime del Covid-19

Una lapide e una croce in omaggio alle vittime del Covid-19 volute dai fedeli. Nei mesi del lockdown molti parenti dei pazienti in terapia intensiva al San Gerardo pregavano nella chiesa. ll 6 ottobre benedizione dell’arcivescovo.
Monza, lapide e croce a Santa Gemma per le vittime del Covid
Monza, lapide e croce a Santa Gemma per le vittime del Covid Fabrizio Radaelli

Una lapide e una croce a ricordo delle tante vittime della pandemia ma anche in memoria dello sforzo di medici, infermieri e operatori sanitari che in questi mesi si sono spesi per assistere e curare i malati di Covid. Sarà l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, a benedire la nuova lapide e la croce che sono già state posate nel giardino davanti alla parrocchia di Santa Gemma in via Ramazzotti a Monza. L’appuntamento è per martedì 6 ottobre. Alla cerimonia, nel pomeriggio (ore 15.30), anche il prefetto, Patrizia Palmisani, il sindaco, Dario Allevi, il direttore dell’ospedale San Gerardo, Mario Alparone e una rappresentanza del personale medico e sanitario.

«Durante i mesi terribili del lockdown e anche nelle settimane successive molti parenti dei pazienti ricoverati nella terapia intensiva del San Gerardo venivano qui a Santa Gemma a pregare per i loro cari – racconta don Roberto Colombo, vicario parrocchiale, referente della parrocchia di via Lissoni – Da questa chiesa sono partiti anche diversi carri funebri con le salme dirette ai forni crematori, passati di qui per un’ultima benedizione. Da questa esperienza così tremenda è nata la volontà di alcuni parrocchiani di lasciare un ricordo di questi mesi. Alcuni di loro, in particolare, hanno donato la lapide per ringraziare della guarigione dei loro cari sopravvissuti al virus».

La croce, invece, ricorda le piccole croci di metallo che fin dai tempi di san Carlo Borromeo venivano lasciate nelle città a ricordare le epidemie passate. Un gesto simbolico, dunque, che verrà fatto a nome non solo delle chiese di Monza ma di tutto il territorio.

La lapide, collocata su un grande cippo di pietra, verrà scoperta il giorno dell’inaugurazione, mentre la croce, alta quattro metri, è già visibile al di là del recinto della chiesa, a ridosso della grata tra le vie Ramazzotti e Lissoni.

«Collocare la lapide e la croce ci è sembrato un bel gesto per ricordare quanti sono morti in questa terribile pandemia – continua don Colombo -. Abbiamo invitato monsignor Delpini e lui ha immediatamente accettato». Sarà lui a chiudere gli interventi ufficiali, martedì pomeriggio.

L’arcivescovo è stato a Monza anche domenica 4 ottobre, in occasione della messa votiva per il beato Luigi Talamoni. Monsignor Delpini ha presieduto la funzione eucaristica in duomo e benedetto la fine dei lavori di restauro della facciata della basilica, riportata al suo splendore originario dopo quasi tre anni di pulizia e interventi.