Monza, la separazione è lusso da ricchi Dall’Asl un aiuto a padri e madri divisi

La separazione è una cosa per ricchi, cioè per coloro che sono in grado di portarne il peso economico. E i soggetti più fragili, quelli che possono accedere al sostegno economico che arriva dalla Regione, sono le donne. Questi i dati emergenti da uno sguardo ai dati del sistema asl denominato “SosTengo”.
Monza - L’Asl aiuta padri e madri separati e indigenti con un contributo economico
Monza – L’Asl aiuta padri e madri separati e indigenti con un contributo economico

La separazione è una cosa per ricchi, cioè per coloro che sono in grado di portarne il peso economico. E i soggetti più fragili, quelli che possono accedere al sostegno economico che arriva dalla Regione, sono le donne. Questi i dati emergenti da uno sguardo al sistema asl denominato “SosTengo”.

Il sistema Sostengo ha visto erogare dal Pirellone 2 milioni di euro per tutta la Lombardia; all’asl di Monza e Brianza per il 2014 vanno 136 mila euro e spiccioli (40mila in meno rispetto all’anno scorso). Vi possono accedere persone che documentano un Isee inferiore a 12mila euro, o se superiore, che presentano documentazione di vivere un effettivo disagio economico.

I numeri: dai distretti dell’asl (Monza, Carate, Desio, Seregno e Vimercate) sono state ricevute 92 domande per il bando 2014 che si è chiuso a maggio; 55 sono state accettate, quattro non ammesse, le rimanenti 31 messe in attesa. Alle 55 vanno però aggiunte 19 del vecchio bando che erano rimaste in stand by; in sostanza sono 74 le persone seguite.

Prima considerazione: il 90% dei soggetti ammessi al contributo sono donne. “Sono ancora loro il soggetto più fragile – dice Paola Bonvicino, , psicologa, direttore del dipartimento Assi, il settore dell’asl che si occupa dei servizi sociosanitari, da quelli ospedalieri alle cure domiciliari. – , spesso si trovano in condizioni disastrose: lavoro precario, coi figli da mantenere e con l’ex marito che essendo in difficoltà pure lui non riesce a pagare gli alimenti. Il contributo regionale, 400 euro al mese per sei mesi, dà una mano a pagare bollette o affitto, ma anche ad iscriversi a corsi di formazione. “I consultori asl lavorano in rete con i Comuni, dove l’operatore del territorio segue la persona con incontri mensili di monitoraggio, per vedere come va.”.

Seconda considerazione, sul target. Delle 74 persone seguite, 7 sono uomini, il resto donne; 2 hanno tra i 22 e 30 anni, 24 tra i 31 e i 39, 48 oltre i 40 anni. “Il target – sottolinea Bonvicino, è comunque abbastanza giovane. Inoltre 72 su 74 sono italiani. Noi come asl abbiamo cercato di diffondere il più possibile la notizia dell’esistenza del bando tramite i consultori, ma chi accede al servizio in genere l’ ha appresa col passaparola, soprattutto con le associazioni spontanee che raggruppano padri e madri separate.”

Terza considerazione, il budget. Dalle assistenti sociali, confermate dai numeri, arriva il giudizio: la somma messa a disposizione copre metà del fabbisogno. Ma c’è di più. “Guardi – afferma Bonvicino – molte coppie convivono come separati in casa, perché sanno, conti alla mano che separarsi costa e si rischia molto. Perciò preferiscono vivacchiare, tirare avanti, piuttosto che dividersi. Non a caso le statistiche parlano di una diminuzione di separazioni e divorzi”.