Monza, il lockdown nei rubinetti: il consumo di acqua domestica sale di 8 litri al giorno a testa

Boom (prevedibile) dei consumi di acqua domestica nel periodo del lockdown: il confinamento lo raccontano anche le risorse idriche, con un aumento di 8 al litri al giorno per ogni persona.
Crescono i consumi di acqua pro capite nelle case
Crescono i consumi di acqua pro capite nelle case

In epoca Covid è cresciuto, e di molto, il consumo di acqua potabile a Monza e in Brianza. Lo testimoniano le cifre a disposizione di BrianzAcque, la monoutility pubblica dell’acqua locale. La pandemia ha avuto notevoli ricadute sulla gestione dell’acqua a livello globale. E nemmeno Monza e Brianza, una delle province più virtuose d’Italia per i bassi consumi pro capite, fa eccezione. Nel corso del 2020 i consumi di risorsa idrica a uso domestico sono passati da 59, 665 milioni di metri cubi del 2019 a 61, 454 milioni facendo registrare un aumento di 1,788 milioni di metri cubi di risorsa idrica utilizzati in più.

Un dato che può essere spiegato con la maggiore necessità di igiene personale, di pulizia e di sanificazione degli ambienti e delle case, ma soprattutto con l’esigenza di utilizzare l’acqua per difendersi dal contagio del Covid attraverso il frequente lavaggio delle mani “con acqua e sapone”. Al contrario, il volume fatturato dal servizio commerciale di BrianzAcque sotto la voce “altri usi” è sceso dai 20,562 milioni dell’anno precedente ai 18,528. Il che significa oltre due milioni di metri cubi di risorsa idrica in meno, un numero che in teoria si potrebbe leggere sotto la lente di una ridotta attività di industrie, negozi, attività artigianali e altro.

Tutte queste cifre assumono un significato ancora più importante a fronte del calo della popolazione registrato a Monza e Brianza dal 2000, quantificabile in 7.511 persone residenti in meno. Il consumo di acqua pro capite è, dunque, passato dai 185 litri al giorno per abitante del 2019 a 193 del 2020 (+ 8 litri al giorno). Un indicatore che, in ogni caso, si mantiene al di sotto del consumo medio italiano stimato a 220 litri quotidiani.

«Sono numeri che ci aspettavamo – ha commentato Enrico Boerci, presidente e AD di BrianzAcque – L’impatto della pandemia ci ha spinti a garantire acqua in quantitativi maggiori e sempre più di ottima qualità continuando ad investire sull’efficientamento delle strutture idriche. Un’azione che contiamo di implementare con i soldi del Recovery Fund». Numeri in crescita anche nelle casette dell’acqua posizionate nei cinquantasei comuni dell’ambito gestito da BrianzAcque con una crescita di volumi di acqua erogati pari a circa il 20%.

Dopo la chiusura dei chioschi nel periodo del lockdown, BrianzAcque ha reso gratuiti i rifornimenti per andare incontro alle crescenti difficoltà economiche delle famiglie. Una misura che resterà in vigore fino a emergenza pandemica conclusa. Nel 2020, sono stati spillati dalle casette 18 milioni di litri di acqua contro i 10 milioni dell’annata precedente. Considerando che i self service di acqua pubblica sono rimasti fermi per un mese e mezzo e che, nel 2020, nonostante il Covid, il parco di casette si è arricchito di otto nuove unità, l’incremento di acqua spillata dai cittadini si attesta a 1/5 in più.

«Sul fronte delle casette-ha concluso Boerci ci fa piacere constatare che la trasformazione temporanea del servizio da pagamento a gratuito, ha determinato un aumento del 20% dei prelievi, da interpretare sia come una fonte di risparmio per gli utenti sia come la volontà da parte dei brianzoli di approcciare un uso dell’acqua sempre più sostenibile per l’ambiente».