Monza, i commercianti chiedono certezze sul ponte chiuso di via Colombo: «La crisi si sta espandendo»

A fronte di riduzioni di incassi e personale, martedì mattina i commercianti degli Spalti di Monza si sono ritrovati davanti al ponte chiuso di via Colombo per chiedere all’amministrazione: risposte e tempi certi.
Monza Ponte via Colombo
Monza Ponte via Colombo Fabrizio Radaelli

Si sono dati appuntamento martedì mattina in via Colombo a Monza, di fronte a quel ponte che da cinque mesi è sbarrato. I commercianti dell’associazione “Gli Spalti” chiedono all’amministrazione risposte certe e cronologicamente precise. Perché da quando il ponte sul Lambro di via Colombo è stato chiuso al passaggio ciclopedonale e veicolare sono iniziate le difficoltà.

«Dal 19 settembre, giorno in cui è stato preso d’urgenza quel provvedimento – hanno spiegato a una sola voce i titolari di una quindicina di attività commerciali dislocate lungo la passerella dei Mercati, vicolo Molini, spalto Isolino e spalto Santa Maddalena – sono passati ormai parecchi mesi. Dobbiamo fare i conti con il presente e con quello che ci può riservare il futuro: dobbiamo prendere delle decisioni per il bene delle nostre attività e dei nostri dipendenti. Vorremmo dall’amministrazione risposte precise: sul cronoprogramma dei lavori previsti. Dobbiamo sapere quando il ponte verrà abbattuto e in quali tempi sarà ricostruito».

Intanto, resta sempre valida di proposta di «posizionare una passerella ciclopedonale, temporanea, per riaprire l’attraversamento e per riabituare le persone a percorrere quel tratto».

Perché la diminuzione del passaggio ha causato una contrazione degli incassi pari anche al 50% e già diverse attività sono state costrette ad alleggerire il personale: oltre al panettiere della passerella dei Mercati, anche il bar poco distante ha dovuto tagliare due risorse e ridurre gli orari di apertura della domenica.

«Aspettiamo ancora che la pedonalizzazione di spalto Piodo diventi realtà, visto che l’assessore Arena prima di natale si era detto d’accordo. Con l’amministrazione vogliamo continuare ad avere un dialogo sereno e diretto – hanno proseguito – per questo ci aspettiamo delle risposte. Perché a soffrire, adesso, sono anche le attività dei dintorni: la crisi si sta espandendo. L’amministrazione dovrebbe considerare la nostra come una situazione di emergenza».

Intanto, in attesa di un confronto con piazza Trento, “Gli Spalti”, presieduti da Massimo Peronetti, continuano a rimboccarsi le maniche: in fase di elaborazione un calendario di eventi e di attività per attirare quante più persone possibili nell’isolato incastonato tra il duomo e il fiume. Al vaglio anche l’ipotesi di realizzare un baby parking per i più piccoli, in modo da invogliare le famiglie a frequentare negozi e locali con maggiore tranquillità. Alla riunione oltre ai commercianti anche una residente di vicolo Molini, Barbara Trezzi, che ha puntato l’attenzione sulle difficoltà viabilistiche: uscire dall’isolato è più complicato che mai, ha fatto sapere, e il sistema di varchi per la ztl e di viabilità andrebbe completamente rivisto.

«Noi teniamo duro – hanno concluso – ma ci troviamo in difficoltà. Con la diminuzione del passaggio, e dell’utilizzo del parcheggio in superficie, oltretutto, piazza Cambiaghi si sta sempre più trasformando in un rifugio diurno e notturno per clochard».