Monza: detenuto appicca un incendio in cella per protesta, intervento della polizia penitenziaria

Momento di paura sabato mattina nella casa circondariale di Monza per la protesta di un giovane detenuto che ha dato fuoco a materasso e lenzuola nella sua cella. È stato protagonista anche di altri gesti di protesta.
carcere di Monza
carcere di Monza

Momento di paura sabato mattina nella casa circondariale di Monza. Qui un giovane detenuto di nazionalità senegalese ha dato fuoco al materasso e alle lenzuola della propria cella, come segno di protesta.

Immediato l’intervento degli agenti della Polizia penitenziaria che hanno domato le fiamme e messo in sicurezza l’uomo. Un gesto, quello del giovane detenuto, che è stato il culmine di altri gesti di protesta e ribellione. Nei giorni precedenti il ragazzo si era barricato alla discesa del cortile passeggi, impedendo l’accesso di altri detenuti. Una situazione che ha irritato gli altri detenuti. Anche in questo caso il pronto intervento degli agenti di Polizia ha sedato gli animi e riportato la calma, come riferiscono gli stessi agenti coinvolti.

«In questo contesto in particolare, la socialità all’aria aperta è un momento atteso e ricercato dai detenuti – spiegano dall’istituto di via Sanquirico Impedire l’accesso al cortile ha provocato immediato nervosismo da parte degli altri detenuti».

«Questo ennesimo episodio ha mostrato ancora una volta la professionalità degli agenti che hanno così evitato una escalation degli eventi che avrebbe potuto portare a conseguenze difficilmente ipotizzabili – riferisce Giuseppe Bolena, segretario regionale dell’Osapp -. Ancora una volta chiediamo che la Polizia penitenziaria sia dotata di dispositivi di protezione passiva o di bodycam, ma purtroppo per ora queste richieste restano una chimera».

Lo spegnimento dell’incendio appiccato dal detenuto sabato mattina segue di pochi giorni un’altra operazione di salvataggio condotta sempre dagli agenti penitenziari di Monza. Nella tarda serata del 7 gennaio il personale di reparto ha salvato un detenuto da un tentativo di suicidio. Anche il quel caso il segretario Bolena aveva speso parole di elogio verso l’operato dei colleghi «che erano riusciti a salvare un’altra vita umana».