Monza, dal liceo Bianconi al Quirinale per un discorso al presidente Mattarella

Parlare di fronte al Presidente della Repubblica non è cosa da poco. Lo sa bene Letizia Travaglino, del liceo linguistico Bianconi di Monza, che è stata ricevuta giovedì da Sergio Mattarella
Monza, Letizia Travaglino del Bianconi tiene il discorso di fronte al presidente Mattarella
Monza, Letizia Travaglino del Bianconi tiene il discorso di fronte al presidente Mattarella Alessandra Sala

Parlare di fronte al Presidente della Repubblica non è cosa da poco. Lo sa bene Letizia Travaglino, della 4B del Liceo linguistico Bianconi di Monza, che è stata ricevuta giovedì da Sergio Mattarella nell’ambito dell’Udienza concessa all’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, promotore dell’iniziativa “Quotidiano in classe”.

La giovane studentessa, accompagnata dalla docente suor Maria Grazia Disarò, ha tenuto un breve discorso in cui ha raccontato come sono gestite le ore didattiche dedicate al quotidiano in classe e le conoscenze che queste attività consentono di acquisire.

«Il presidente dell’osservatorio Andrea Ceccherini mi ha scelta per quest’evento – spiega Letizia – e ne sono stata onorata. Non è stato semplice superare l’imbarazzo, la timidezza, sapendo che mi avrebbe ascoltato il Presidente e tutti i più grandi nel campo dell’editoria ma alla fine sono riuscita a rimanere fredda e leggere il discorso che avevo preparato. Un’esperienza unica e bellissima che mi servirà in futuro».

Nel suo discorso, scritto anche con la collaborazione della docente e del dirigente Marco Riboldi, Letizia Travaglino ha illustrato le peculiarità del progetto “quotidiano in classe” che spegne quest’anno 15 candeline, partito in sordina con circa 7mila studenti oggi ne coinvolge più di due milioni in tutt’Italia, sottolineando come queste lezioni siano molto utili per migliorare l’analisi e la sintesi delle informazioni, per arricchire il vocabolario personale e per consentire ai ragazzi di sostenere percorsi didattici pluridisciplinari.

«Il progetto inizia con una ricerca individuale o di gruppo di articoli che suscitano in noi curiosità o interesse – ha detto la studentessa – segue un’analisi guidata da parte del professore il cui obiettivo principale è quello di sviluppare capacità critiche sugli avvenimenti e le informazioni analizzate, dandoci la possibilità di essere aggiornati e di partecipare in modo più consapevole alla vita sociale. Abbiamo imparato a utilizzare il giornale come uno strumento fondamentale che ci stimola a pensare, a ragionare, a riflettere, maturando un’opinione personale dei fatti che ci consente di essere cittadini liberi e svincolati dagli stereotipi e dai pensieri degli altri».

E infine: «La lettura critica di più quotidiani ci ha reso consapevoli del fatto che le informazioni non sempre sono oggettive e ci ha consentito di acquisire un’attitudine a riconoscere la pluralità dei punti di vista».
Come ha sottolineato suor Maria Grazia Disarò l’obiettivo del raggiungimento di un senso critico è una sfida.