Monza, coltello alla schiena e rapinata in casa

Li ha visti mentre andava al box sotto casa, poi ha cercato di rifugiarsi nel suo appartamento. Ma quei due uomini l’hanno braccata, l’hanno minacciata e costretta a entrare. Lì hanno preteso soldi e droga, sapendo che il marito è in carcere per spaccio di stupefacenti.
Auto Carabinieri
Auto Carabinieri Gianni Radaelli

In casa propria, sola, con due malviventi che le puntano il coltello alla schiena e le chiedono soldi. L’incubo, per una 33enne di Monza, ha il volto le fattezze di due giovani, probabilmente latini, che la mattina del 17 luglio fanno irruzione a casa sua per rapinarla, dopo averla inseguita sin dai garage.

La notizia non è stata diffusa, ma è oggetto di regolare denuncia presentata ai carabinieri della stazione di via Volturno il giorno stesso, da parte della donna. Il fatto denunciato avviene a Sant’Alessandro, in via Mercadante. Secondo quanto riferito dalla vittima, quella mattina i due malviventi la stavano già aspettando. Quando la monzese arriva al cancello della rampa che immette nella corsia dei box, al volante della sua utilitaria scura, già li intravede nello specchietto, che passano dietro di lei. Avvicinatasi al garage, li nota chiaramente che corrono nella sua direzione. Quella che, fino a quel momento, era stata solo una sensazione negativa, si trasforma in quel momento in panico vero.

La donna prende il suo cane e cerca di raggiungere casa fuggendo attraverso l’androne, ma proprio mentre gira la chiave nella serratura di un portone condominiale, sente la punta della lama nella schiena. A quel punto, è costretta a dirigersi a casa con i malviventi, e a farli entrare. È il momento in cui si sente fare la richiesta, sempre sotto la minaccia dell’arma, di droga e soldi.

Qui emerge uno dei retroscena della vicenda su cui Il Cittadino, per non compromettere lo svolgimento delle indagini da parte dei militari dell’Arma, non può rivelare tutti i particolari. I due rapinatori, descritti come giovani di circa 30 anni, uno più corpulento e muscoloso, l’altro più snello, sono a conoscenza del fatto che il marito della loro vittima in quel momento non è in casa, perché detenuto in carcere.

La 33enne monzese risulta, tuttavia, estranea a vicende di rilievo penale. In casa non ci sono sostanze stupefacenti, e i due banditi, che non trovano nemmeno soldi rovistando tra le stanze, cominciano ad innervosirsi. Assolutamente non intenzionati ad andarsene a mani vuote, la vogliono obbligare a uscire insieme a loro, per andare al primo sportello bancomat e prelevare.

A quel punto, per evitare che la tensione salga ulteriormente, la vittima consegna loro mille euro in contanti che teneva in casa nascosti in un mobile.

Quando i due prendono il denaro, e abbassano l’arma, lei comincia a urlare costringendoli a una fuga precipitosa e goffa (uno perde anche il coltello ma riesce anche a recuperarlo), anche se riescono comunque a far perdere le loro tracce. Un paio d’ore dopo il fatto, la donna è in caserma per presentare denuncia, dove ha cercato di dare una descrizione dei due. Secondo quanto appreso da ambienti investigativi, i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo sul posto.

Ovviamente le indagini per rintracciare i responsabili partono dai trascorsi del marito della 33enne, in carcere per motivi legati allo spaccio di stupefacenti.