Metropolitana M5 a Monza, il sindaco: ipotesi Boc (Buoni del Comune) per finanziarla

Ipotesi “romantica”, dice il sindaco Allevi: è quella di proporre i Boc (Buoni ordinari del Comune, un po’ come i Bot) per finanziare la metropolitana M5 fino a Monza. Intanto, la quota cittadina per pagare il finanziamento ha il sì del consiglio comunale.
m5 dal sito ufficiale
m5 dal sito ufficiale Massimiliano Rossin

Un applauso fin troppo timido e quasi svogliato ha salutato giovedì sera l’approvazione in consiglio comunale di una delle ultime tappe verso la realizzazione del prolungamento della metropolitana 5 lilla da Bignami al polo istituzionale di via Grigna. L’aula, con 31 voti, ha dato via libera all’unanimità all’accordo tra la Regione, la città metropolitana, la Provincia della Brianza, i comuni di Milano, Monza, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni per la ripartizione dei 365 milioni di euro che, sommati ai 900 stanziati dal Governo, consentiranno di realizzare l’intervento. Il Pirellone verserà 283 milioni, Milano 37, Monza 27,5 (pari al 7,53% della somma), Cinisello 13 e Sesto 4,5.

Piazza Trento e Trieste, come ha spiegato il sindaco Dario Allevi, finanzierà il progetto nei bilanci dal 2021 al 2027: nel preventivo 2021 saranno iscritti 500.000 euro che diventeranno 900.000 l’anno seguente, 4 milioni nel 2023, 6 nel 2024, 8 nel 2025, 7 nel 2026 e 1.100.000 nel 2027. I cantieri dovrebbero aprire tra il 2021 e il 2022 e chiudere nel 2027: negli orari di punta i treni partiranno ogni tre minuti da San Siro diretti a Bettola e ogni 6 da lì a via Grigna, se il flusso di passeggeri aumenterà i convogli lasceranno il capolinea ogni minuto e mezzo e Bettola ogni 4.

La nuova versione dell’accordo comprende la predisposizione dello sbinamento da Bignami verso Bresso, caro al sottosegretario pentastellato Stefano Buffagni: i 15 milioni dei primi dieci metri della biforcazione, ha precisato Allevi, sono stati garantiti dal ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli mentre i 150.000 euro necessari ad adeguare i disegni di Mm rientreranno tra gli extracosti a carico degli enti locali.

Metropolitana M5 a Monza, il sindaco: ipotesi Boc (Buoni del Comune) per finanziarla
Le ultime fermate della M5 a Monza

Tra le questioni aperte rimangono la creazione dei parcheggi al polo istituzione e la realizzazione del deposito treni al Casignolo. Un ordine del giorno del centrosinistra, votato da tutti, invoca più ipotesi progettuali in modo da scegliere quella che offrirà la maggiore qualità architettonica e il minor impatto ambientale. Per mettere al sicuro l’opera manca solo la firma della convenzione tra il Governo e Milano, capofila del progetto: «Speriamo – ha auspicato Allevi – possa arrivare prima della pausa estiva».

Nei prossimi mesi l’amministrazione dovrà valutare se accendere un mutuo a tasso fisso o variabile anche se il primo cittadino accarezza «l’ipotesi romantica» di finanziare il progetto con i Boc, i buoni comunali che consentirebbero ai monzesi di partecipare direttamente alla realizzazione della linea 5. L’idea, non inedita per la città, ha riscosso il favore di tutti: «Io – ha ricordato il democratico Roberto Scanagatti – ho emesso Boc per 15.000.000 di euro nel 2005, quando ero vicesindaco e molti sottoscrivevano i derivati».

In quella che tanti in aula hanno definito una giornata storica non sono mancati i richiami a predisporre interventi viabilistici che consentano di alleviare i disagi provocati dai cantieri. La metropolitana, hanno detto in molti, dovrebbe migliorare la qualità della vita dei pendolari, contrastare l’inquinamento e aumentare l’attrattività della città: c’è, però, chi teme che le fermate possano trasformarsi in zone degradate, popolate da disperati. Su un particolare l’accordo è stato generale: la «madre di tutte le opere» potrà partire, come ha constatato Allevi, grazie «alla lobby territoriale che ha unito tutti gli schieramenti e all’iniziativa del sindaco Beppe Sala che ha compreso che il prolungamento della 5 avrà effetti benefici non solo per Monza, ma anche per Milano».