Lissone proroga l’autorizzazione gratuita per l’occupazione di suolo pubblico

Nulla da pagare per l’occupazione del suolo pubblico per tutte le attività che nel 2020 hanno già ricevuto l’autorizzazione all’ampliamento del plateatico. Quelle che non ne hanno fatto richiesta potranno avanzarla alla polizia locale.
Lissone assessore Alessandro Merlino
Lissone assessore Alessandro Merlino Elisabetta Pioltelli

Emergenza Covid: il Comune di Lissone ha deciso di prorogare l’esenzione dal Canone per l’occupazione del suolo pubblico (Cosap) a favore di tutte le attività di pubblici esercizi, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie.

La disposizione sarà automaticamente valida – fa sapere l’amministrazione comunale in una nota – per quelle attività che, nel 2020, hanno già ricevuto l’autorizzazione all’ampliamento del plateatico; le attività che ancora non ne hanno fatto richiesta, potranno avanzarla al comando di polizia locale.

«La concessione dei plateatici a titolo gratuito avverrà da parte del Comune di Lissone nel rispetto delle normative di sicurezza viabilistica e di decoro urbano- spiega l’ente pubblico – ogni esercizio dovrà assumere, a proprio carico, l’onere della pulizia e del decoro dell’area assegnata e di quella immediatamente circostante».

«L’amministrazione comunale sta mettendo in campo ogni possibile misura per sostenere quanto più possibile l’economia locale – afferma Alessandro Merlino, assessore con delega al commercio – con quest’ultima decisione, che proroga la medesima scelta già in vigore dal 2020, vogliamo facilitare l’esercizio di alcune attività tra le più colpite dai provvedimenti emessi durante il periodo di emergenza. Con l’utilizzo gratuito degli spazi pubblici si farà in modo che i pubblici esercizi, non appena le disposizioni governative prevedranno la riapertura, potranno disporre di una maggior superficie dove poter svolgere l’attività: più posti a sedere per l’imprenditore, piena sicurezza per i clienti, oltre ad una percezione di sicurezza da parte della cittadinanza. La scelta- conclude – ha una duplice valenza, oltre a quella prettamente economica, vogliamo che le nostre piazze, i nostri portici e i nostri spazi esterni siano luoghi da vivere, in cui poter tornare a ritrovarci in presenza. L’esperimento era iniziato con successo lo scorso anno, lo riproponiamo nel 2021 nella speranza di poter contribuire a restituire fiducia alle nostre realtà economiche del nostro tessuto locale».