Lissone, concluso il trasferimento di tutti i profughi di via Carlo Porta

Nella serata di venerdì 25 maggio l’amministrazione comunale di Lissone, d’intesa con la prefettura, ha completato il trasferimento di tutti i profughi presenti in via Carlo Porta.
Lissone: l'assessore alle Politiche sociali Anny Mariani
Lissone: l’assessore alle Politiche sociali Anny Mariani Elisabetta Pioltelli

Via Carlo Porta: i profughi hanno lasciato gli appartamenti, tutti sono stati trasferiti (9 nei giorni scorsi, gli ultimi 5 venerdì 25 maggio). I locali di via Carlo Porta, finiti al centro di polemiche per via di tensioni sorte tra i profughi ospitati in alcuni appartamenti in affitto (situazione gestita da una cooperativa) e le famiglie italiane presenti nella stessa corte, sono stati svuotati completamente. La graduale fase di trasferimento dei profughi, avviata già nei mesi scorsi, è infatti stata completata nelle ultime ore di venerdì.

Lo ha riferito l’assessore lissonese alle Politiche sociali, Anny Mariani. «I richiedenti asilo non sono più in via Porta – afferma -sino a venerdì 25 maggio erano rimasti 5 ospiti, 4 del Bangladesh e uno del Mali. Settimana scorsa se ne erano andati via 9, spostati in altri Comuni. Venerdì sera, anche i 5 richiedenti asilo sono stati trasferiti. Si tratta di un intervento, concordato con la prefettura e la cooperativa che ha in carico queste persone, su cui ha lavorato con determinazione il sindaco di Lissone, Concetta Monguzzi, alla quale va il merito di questo risultato, non facile, ma raggiunto. Come noto, l’intenzione era di alleggerire nel tempo la presenza dei richiedenti asilo nel cortile di via Porta, dopo le ben note vicissitudini, se non addirittura di liberare completamente i locali è questo è stato fatto».

E poi: «La parte da leone è stata fatta dal sindaco che ha sempre sollecitato il prefetto nel far presente la situazione di via Carlo Porta – aggiunge l’assessore – si è riusciti man mano a trasferire alcune persone, a controllare che la gestione fosse corretta. Personalmente andavo a controllare, ci si informava con chi gestiva i richiedenti asilo, si vigilava la situazione. Credo che nel corso di un paio d’anni abbiamo cercato di fare ciò che era possibile fare, adesso si è giunti alla soluzione drastica di trasferimento dei richiedenti asilo. I residenti del cortile non dovranno condividere più nulla. Mai più profughi in via Porta? Credo che nel futuro sia da escludere che lì vengano ospitati altri richiedenti asilo, credo che sarebbe poco coerente».