Ipotesi di assunzioni pilotate: la Procura di Monza indaga su Gelsia

Un giro di assunzioni pilotate all’interno di Gelsia, per favorire parenti, amici e amiche. E’ l’ipotesi su cui starebbero lavorando i magistrati di Monza, nel nuovo filone dell’inchiesta relativa al malaffare nel comune di Seregno, aperto sulla multiutility brianzola fornitrice di gas, elettricità, servizi ambientali.
La sede Gelsia di Seregno
La sede Gelsia di Seregno Paolo Colzani

Un giro di assunzioni pilotate all’interno di Gelsia, per favorire parenti, amici e amiche. E’ l’ipotesi su cui starebbero lavorando i magistrati di Monza, nel nuovo filone dell’inchiesta relativa al malaffare nel comune di Seregno, aperto sulla multiutility brianzola fornitrice di gas, elettricità, servizi ambientali. Una tranche investigativa coperta dal segreto istruttorio, anche se, nei giorni scorsi, alcuni indagati in questo ambito (sarebbero 8 le persone iscritte per il momento nel registro) sarebbero stati raggiunti da una richiesta di proroga delle indagini. Alcuni, secondo quanto appreso, anche da un invito a comparire per rendere interrogatorio.

Bocche cucite a palazzo sull’identità degli indagati, anche se l’inchiesta potrebbe coinvolgere i vertici stessi della municipalizzata. Secondo le voci circolate con insistenza in città, gli accertamenti della procura brianzola potrebbero riguardare alcune assunzioni di personale, avvenute all’interno delle società del gruppo, anche se mancano conferme ufficiali in merito.

Si tratta del terzo filone dell’inchiesta che, nei mesi scorsi, ha travolto l’amministrazione comunale, sciolta dopo che il sindaco Edoardo Mazza è finito agli arresti domiciliari con accuse di corruzione, in relazione ai suoi rapporti col costruttore calabrese Antonino Lugarà. Qualche tempo dopo il blitz dei carabinieri, che aveva raggiunto anche l’assessore Valerio Ciafrone e il consigliere comunale Stefano Gatti, erano arrivate le conferme in merito ad un secondo filone (nel quale si ipotizza ancora il rato di corruzione) che investe una serie di altri imprenditori edili (molti dei quali convocati per rendere interrogatorio), e il dirigente dell’ufficio urbanistica.

L’inchiesta, nel suo complesso, è in fase istruttoria, anche se, almeno per quanto riguarda la prima parte, il lavoro dei pm brianzoli (i sostituti Salvatore Bellomo e Giulia Rizzo) sarebbe ormai alle battute finali. Ora, dunque, anche Gelsia finisce sotto la lente della magistratura. Il nome della società che, dal quartier generale di Seregno, fortemente radicata sul territorio si occupa della vendita di gas metano ed energia elettrica, compariva ripetutamente negli atti emersi all’epoca dell’arresto di Mazza.

Il gruppo Gelsia, secondo quanto si legge nel sito internet di riferimento, “fornisce servizi a 28 comuni della provincia di Monza e Brianza, Milano e Como, per un totale di circa 450mila abitanti, 200mila famiglie, e più di 6mila imprese”. Il gruppo (costituito da 3 società: Gelsia srl, Gelsia Ambiente e RetiPiù srl), conta “circa 600 dipendenti, e fattura 242 milioni di euro”.