Individuata e sempre più diffusa in Lombardia la zanzara coreana che resiste al freddo

Potrebbe essere arrivata in aereo. È la zanzara coreana: il nome scientifico è Aedes koreicus e soprattutto è resistente al freddo. La sua storia in una ricerca condotta dall’Università degli Studi di Milano.
Università Bicocca zanzara coreana
Università Bicocca zanzara coreana

Potrebbe essere arrivata in aereo, come una normale turista e sfidando anche le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria. È la zanzara coreana, il nome scientifico è Aedes koreicus e soprattutto è resistente al freddo, quindi alle temperature che si registrano d’autunno e inverno. Individuata prima a cavallo delle province di Bergamo e Brescia, ora è sempre più diffusa in Lombardia: lo rivela una ricerca condotta dall’Università degli Studi di Milano e recentemente pubblicata su “Parasites & Vectors” .

“L’introduzione involontaria da parte dell’uomo di specie aliene di animali e di piante, al di fuori del loro territorio d’origine, è un fenomeno in costante aumento, basti pensare alla ben nota zanzara tigre (Aedes albopictus), originaria dell’Asia e ora diffusa in tutta Europa”, si legge in una nota dell’Università Bicocca.

I primi avvistamenti risalgono all’estate del 2020, durante un programma di sorveglianza di siti a rischio di introduzione di nuove zanzare invasive in particolare a cavallo tra le province di Bergamo e Brescia.
Qui i ricercatori dell’Università degli Studi di Milano hanno raccolto circa 6mila larve e centinaia di uova di zanzara da raccolte d’acqua (piccoli stagni, vasche artificiali, contenitori etc). E molte di queste zanzare sono state identificate come appartenenti alla specie “Aedes koreicus”, probabilmente con origine dalla popolazione dell’isola vulcanica sudcoreana del distretto di Jeju.

Un grande impegno che, secondo i ricercatori,dovrebbe essere intensificato sulle specie aliene invasive non solo per studiare insetti universalmente riconosciuti come molesti, “ma soprattutto in relazione alla loro capacità di trasmettere virus patogeni per l’uomo e per gli animali” continua la nota.

«La zanzara coreana è endemica in Giappone, nel nord della Cina, nella Corea del Sud e in alcune zone della Russia. È stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2011 in provincia di Belluno, ad altitudini e condizioni climatiche inadatte per la sopravvivenza della maggior parte delle specie di zanzare. Da allora le segnalazioni nel nord Italia sono aumentate. Sottolineiamo che questa zanzara, a differenza delle note “sorelle” del genere Aedes, come appunto la zanzara tigre, tollera molto bene le basse temperature, tanto che ha già colonizzato un’ampia area collinare-montana del Veneto e Trentino», spiega Sara Epis, docente del Dipartimento di Bioscienze e coordinatrice della ricerca.

«Apparentemente, la zanzara coreana si sta diffondendo dall’originaria area infestata verso l’Italia meridionale e occidentale, probabilmente in relazione alle intense attività di trasporto di merci e alla disponibilità di habitat idonei in altre aree. La sua presenza nell’area pedemontana della provincia di Bergamo ci porta a pensare l’aeroporto internazionale di Orio al Serio possa essere una possibile via di introduzione. Oppure, Aedes koreicus potrebbe essere stata introdotta nel bergamasco da altre zone infestate dell’Italia o della Svizzera. Ovviamente ulteriori studi genetici ci aiuteranno a comprendere meglio la sua origine», sottolinea Paolo Gabrieli, ricercatore nello stesso Dipartimento.

Le attività di ricerca sono state supportate dal grande impegno e dal contributo di ricercatori dell’Università di Milano e della Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, tra cui, rispettivamente, Agata Negri e Irene Arnoldi.