Inchiesta rimborsi facili in Regione Chiesta l’archiviazione per Civati

Chiesta l’archiviazione per Pippo Civati nell’inchiesta sui rimborsi spese. Lo ha deciso la Procura di Milano nei confronti dell’onorevole monzese del Pd e di altri trentadue consiglieri regionali ed ex accusati di peculato.
Monza, Pippo Civati alle primarie del Pd
Monza, Pippo Civati alle primarie del Pd Fabrizio Radaelli

Chiesta l’archiviazione per Pippo Civati nell’inchiesta sui rimborsi spese. Lo ha deciso la Procura di Milano nei confronti dell’onorevole monzese del Pd e di altri trentadue consiglieri regionali ed ex accusati di peculato.

Oltre a Civati, figurano anche i nomi di Rosi Mauro, Raffaele Cattaneo, Sara Valmaggi, Enrico Marcora e Alessandro Alfieri.

Nelle motivazioni della richiesta di archiviazione si fa riferimento alla “scarsa rilevanza economica del totale dei rimborsi richiesti per l’acquisto di beni non coperti da apprezzabile giustificazione. Infatti la modestia di alcune spese, rende l’approccio dell’indagato estraneo a quella volontà di approfittamento illecito delle risorse pubbliche”.

Non sono state considerate penalmente rilevanti le spese sostenute per l’acquisto di diversi beni o servizi ( telefoni, computer, accessori informatici), il pagamento di bollette telefoniche per contratti Consip o convenzionati con l’ente, spese per la formazione e informazione politica, spese per la partecipazione a seminari, corsi, convegni e relative spese sostenute in tali occasioni (taxi, treni, ristoranti). Neppure le spese legate all’organizzazione di eventi relativi all’attività politica del consigliere o quelle per pranzi.

A gennaio 2013, quando era stato indagato, Civati aveva scritto sul suo blog: «Nessuna spesa per pranzi o cene, né per me, né per altri. Nessuna spesa per acquisto di beni per me o per altri. Inoltre, nessuna spesa per rimborsi chilometrici, dentro e fuori il territorio regionale» (leggi la notizia).