Inchiesta protesi: revoca degli arresti domiciliari per i chirurghi Manzini e Valadè

Revocati gli arresti domiciliari ai noti chirurghi ortopedici Claudio Manzini e Marco Valadè, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Monza chiamata “Disturbo” su presunte tangenti connesse all’utilizzo di protesi ortopediche di un’azienda bolognese.
Claudio Manzini
Claudio Manzini

Revocati gli arresti domiciliari ai chirurghi ortopedici Claudio Manzini e Marco Valadè, indagati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Monza chiamata “Disturbo” su presunte tangenti connesse all’utilizzo di protesi ortopediche di una azienda bolognese.

Il Tribunale di Monza, come annunciato da un avvocato del medico, Lucilla Tassi, che insieme al collega Claudio Schiaffino difende Manzini, ha accolto la richiesta di revoca della misura cautelare. Lo stesso legale – come riferito dall’agenzia Ansa – ha precisato che: «gli Istituti Clinici Zucchi hanno già presentato una disponibilità per la ripresa dell’attività di Manzini in forma privatistica». Tornato in libertà anche Marco Valadè, del Policlinico di Monza.

L’inchiesta, coordinata dal Pm Manuela Massenz, che aveva portato all’arresto anche di un altro chirurgo del Policlinico di Monza, Fabio Bestetti, nonché del responsabile commerciale e del promoter per la Lombardia dell’azienda di protesi Denis Panico e Marco Camnasio, sarebbe in procinto di essere chiusa.