Il grazie ai medici degli ospedali di Desio e Vimercate: «Avete salvato mio papà»

La figlia scrive una lettera indirizzata alle equipe di Chirurgia e Oncologia degli ospedali di Vimercate e Desio e in particolare al direttore della Chirurgia Christian Cotsoglou per aver curato un paziente afflitto da un tumore con professionalità e umanità.
L’ingresso dell’ospedale di Desio
L’ingresso dell’ospedale di Desio Paola Farina

I medici degli ospedali brianzoli sono bravi tanto che a volte si meritano una lettera d’encomio. Si tratta di una missiva inviata. venerdì 16 luglio. a tutto il reparto di Chirurgia e Oncologia degli ospedali di Vimercate e Desio e in particolare al direttore della Chirurgia Christian Cotsoglou per aver curato un paziente afflitto da un tumore non solo con professionalità, ma anche con umanità.

A scriverla è stata Angela Frattaruolo, figlia del degente che ha trascorso mesi a fianco del padre malato, che ora sta meglio. « Questa è una di quelle circostanze in cui le parole giuste per esprimere i propri ringraziamenti, elogi e riconoscimenti, probabilmente non saranno abbastanza per conferire il carico di significato che rappresentano nell’atto pratico. Ad ogni modo ci provo e spero di non omettere nessuno» si legge nella lettera di Frattaruolo.

Il suo grazie la donna lo rivolge all’equipe del reparto di chirurgia di Desio: «e in particolar modo il direttore, dottor Dario Maggioni», all’equipe del reparto di Oncologia: «e in special modo alla responsabile, dottoressa Paola Pozzi e a quella di Chirurgia di Vimercate e del reparto di Rosa Rossa ovviamente in modo particolare a lei dottor Cotsoglou che ha dimostrato una professionalità unitamente ad una competenza e umanità eccelsa a parer mio, senza tralasciare la sua infinita disponibilità e prontezza» si legge.

«Tutti questi medici, sono persone meravigliose e lo hanno dimostrato in tutta la loro umiltà e questo è un tratto distintivo date le grandi responsabilità delle quali si fanno carico ogni giorno – ha chiosato Frattaruolo -. Senza tutti voi mio papà oggi non sarebbe ancora con noi, sin dagli albori del calvario dell’ottobre 2020». Una lettera che, come spiega la signora, ha anche l’intento di « diffondere un pensiero, che è quello di credere e avere fiducia nelle persone che mettono a disposizione di chiunque la loro professionalità e la loro vita e che in questo ambito non deve prediligere la sovranità ma l’obbiettivo di salvare vite umane, esattamente come quello che voi tutti avete dimostrato. Grazie per avermi permesso di affiancare papà ogni giorno trascorso in ospedale in tempo di Covid, è stata una preziosissima concessione per noi. Per la nostra particolare esperienza, posso dire con fermezza di aver incontrato dell’eccellenza in quel della Brianza! Spero dal più profondo del cuore che la nostra testimonianza infonda sicurezza e speranza e quindi un messaggio positivo affinché questo diventi un vanto e rappresenti una possibilità per salvare altre vite».