I sindaci del Vimercatese contro la riforma della sanità lombarda: «Non penalizzate il nostro ospedale»

In aula - L’opposizione La riforma della sanità lombarda da martedì 14 luglio è in consiglio regionale. E insieme all’ostruzione annunciata dalle minoranze, c’è anche la presa di posizione dei sindaci del Vimercatese soprattutto per il futuro dell’ospedale di Vimercate.
L’ospedale di Vimercate
L’ospedale di Vimercate Spinolo Massimo

La riforma della sanità lombarda da martedì 14 luglio è in consiglio regionale. E insieme all’ostruzione annunciata dalle minoranze, c’è anche la presa di posizione dei sindaci del Vimercatese soprattutto per il disegno previsto delle nuove aziende ospedaliere e per il futuro dell’ospedale di Vimercate se inserito davvero in una struttura con Monza.


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«In particolare, in ordine all’individuazione di una Ast che ricomprenderebbe i territori, strutture e servizi delle attuali aziende ospedaliere e delle Asl delle provincie di Monza Brianza e di Lecco – scrivono in una lettera indirizzata a Roberto Maroni e ai consiglieri regionali – e la suddivisione della stessa in tre Asst (Lecco, Brianza Centro/Ovest, S.Gerardo-Vimercate), i Sindaci esprimono preoccupazione e contrarietà rispetto ad una soluzione che, collegando la struttura ospedaliera di Vimercate al San Gerardo di Monza (clinica universitaria), rischia di compromettere la consolidata organicità del nuovo Ospedale di Vimercate con le altre strutture ospedaliere della ex Azienda Ospedaliera Desio-Vimercate, con un rischio di subalternità in termini di programmazione, servizi, allocazione di risorse e professionalità rispetto alla vocazione universitaria del San Gerardo».

Quindi la richiesta: «I Sindaci valutano consona ai bisogni del territorio, accanto al riconoscimento del San Gerardo quale azienda ospedaliera a se stante, una unica ASST della Brianza che eroghi servizi e prestazioni sanitarie e sociosanitarie, basandosi sui poli ospedalieri principali di Vimercate e Desio. I Sindaci richiedono che la legge regionale individui modalità e forme con le quali possano essere riconfermate le positive esperienze di omogeneizzazione e promozione dei servizi sociosanitari negli ambiti distrettuali, oltre al riconoscimento del ruolo degli amministratori locali nel definire indirizzi e controllo anche rispetto all’erogazione dei servizi sui territori, e non solo in termini di programmazione».

La lettera è stata firmata dai sindaci di Vimercate, Concorezzo, Carnate, Camparada, Caponago, Lesmo, Cavenago, Sulbiate, Bellusco, Bernareggio, Ornago, Agrate Brianza, Usmate, Cornate d’Adda, Ronco Briantino, Aicurzio, Arcore, Roncello, Burago Molgora e Mezzago.