Groane: armati di mazze e roncole per proteggere gli spacciatori nel parco VIDEO

Le ronde nei boschi del parco delle Groane armati di mazza da baseball e machete, per proteggere gli affari degli spacciatori di eroina. E’ lo scenario delineato dall’indagine dei carabinieri di Cesano Maderno e della compagnia di Desio sul giro di spaccio di eroina, cocaina e hashish che ha portato alla emissione di dieci misure cautelari.
Spacciatori e i “pali” armati di mazza nel bosco delle Groane
Spacciatori e i “pali” armati di mazza nel bosco delle Groane

Le ronde nei boschi del parco delle Groane armati di mazza da baseball e machete, per proteggere gli affari degli spacciatori di eroina. E’ lo scenario delineato dall’indagine dei carabinieri di Cesano Maderno e della compagnia di Desio sul giro di spaccio di eroina, cocaina e hashish che ha portato alla emissione di dieci misure cautelari nei confronti di 3 cittadini marocchini, sei italiani e un moldavo. Il giudice ha stabilito la custodia in carcere per tre indagati, gli arresti domiciliari per uno, e il divieto di dimora in Lombardia per altri sei. A reggere le fila dello spaccio sarebbero i nordafricani, da tempo “padroni” della piazza delle Groane, attiva soprattutto nei pressi della stazione ferroviaria Cesano Maderno-Groane e Ceriano Laghetto. Punto di riferimento per moltissimi tossicodipendenti provenienti da altre province.

Le immagini riprese grazie alle telecamere installate dai carabinieri, restituiscono uno scenario di degrado assoluto. Gli investigatori dell’Arma hanno documentato infatti, le attività dei pusher, organizzate con diversi ruoli. I capi, nascosti nella fitta vegetazione, i ‘fattorini’, soprattutto italiani tossicodipendenti, che portavano la sostanza ai clienti che aspettavano ai margini della boscaglia, e i pali armati di roncole e mazze che proteggevano i pusher. Una sorta di servizio d’ordine, anche nel caso di qualche intemperanza da parte dei tossicodipendenti in crisi di astinenza. Gli indagati sono senza fissa dimora, ma anche brianzoli (Carate, Vedano), di Saronno o di altre regioni d’Italia (Puglia, Campania).

Da quanto appreso, il gip, nel suo provvedimento parla di “sodalizio criminoso”, dotato di una organizzazione “rudimentale”, ma “significativamente strutturata”, tanto che potrebbe essere riconosciuta anche l’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, e quindi, una volta aggravato l’impianto accusatorio, il fascicolo potrebbe essere trasmesso per competenza alla procura distrettuale. Sono circa 40 i capi di imputazione formalizzati. Le cessioni riguardavano più che altro singole dosi di eroina, vendute al prezzo minimo di 5 euro.