Fase 2, il protocollo di sicurezza e vademecum per far ripartire gli agriturismi

L’associazione Terranostra di Coldiretti ha stilato un protocollo per la sicurezza negli agriturismi lombardi pronti alla riapertura in vista della stagione estiva dopo la chiusura per l’emergenza coronavirus.
AGRITURISMO - foto d’archivio
AGRITURISMO – foto d’archivio Pozzi Attilio

Un protocollo per la sicurezza negli agriturismi lombardi pronti alla riapertura in vista della stagione estiva dopo la chiusura per l’emergenza coronavirus. Lo annuncia la Coldiretti regionale in riferimento all’iniziativa dell’associazione Terranostra di Coldiretti che ha stilato un vademecum nazionale di comportamenti. In Lombardia, secondo dati Istat, si contano oltre 1600 agriturismi, in grado di offrire più di 14mila posti letto e oltre 40mila coperti per il ristoro.

«Con il turismo di prossimità che ci si aspetta per la Fase 2 – commenta Massimo Grignani, presidente di Terranostra Lombardia – l’agriturismo diventa centrale per l’accoglienza e l’ospitalità alla scoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane, anche attraverso attività ricreative all’aperto, nel rispetto delle distanze sociali e per evitare affollamento».

Al primo posto del vademecum stilato da Terranostra – evidenzia la Coldiretti Lombardia – c’è la valorizzazione e l’utilizzo degli ampi spazi all’aperto degli agriturismi in modo da garantire al meglio le misure di sicurezza con la massima distanza fra i tavoli.
Il protocollo prevede anche diverse misure precauzionali per la tranquillità di ospiti e lavoratori: dall’uso di igienizzanti al mantenimento delle distanze fra gli ospiti e fra i lavoratori, dalla sanificazione delle camere a quella dei dispenser di acqua nelle aree comuni, dalla disinfezione di tavoli e sedie alla pulizia delle stoviglie a temperature mai inferiori ai 70 gradi, dall’organizzazione di momenti di didattica all’aperto per evitare assembramenti in luoghi chiusi, alla gestione dei pagamenti con servizi a distanza per ridurre al minimo qualsiasi contatto con il denaro fisico.
Regole di sicurezza vengono poi indicate per l’agricampeggio, per il cibo da asporto e per la consegna di pasti a domicilio mentre alle aziende sono state fornite anche le grafiche per i cartelloni informativi da disporre all’ingresso, nelle sale comuni e nelle camere.

«Ci sono tutte le condizioni per il rispetto delle misure di precauzione negli agriturismi – precisa la Coldiretti – dopo che la chiusura forzata ha fatto saltare sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del 1° maggio con perdite che a livello nazionale nel 2020 rischiano di avvicinarsi al miliardo senza una decisa inversione di tendenza. A pesare oltre al calo della domanda interna è il crollo del turismo internazionale senza dimenticare le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose (cresime, battesimi, comunioni, matrimoni) che si svolgono tradizionalmente in questo periodo dell’anno. In primavera si concentrano anche tutte le attività ricreative e di fattoria didattica che molti agriturismi svolgono per dare la possibilità ai ragazzi di stare all’aria aperta in collaborazione con le scuole, ora chiuse».

L’Italia è leader mondiale nel turismo rurale con le strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola in grado di offrire 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola per un totale di 14 milioni di presenze lo scorso anno, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat.