«Ecco la grande storia d’amore dei nostri genitori»

Una grande storia d’amore raccontata da due figli orgogliosi: Silvana e Manlio insieme per 65 anni (53 da marito e moglie) e separati per poco anche al momento della morte: «Sono stati un esempio meraviglioso per noi figli e per chi li ha conosciuti».
Monza, i coniugi Carbucicchio
Monza, i coniugi Carbucicchio

Silvana Moser e Manlio Antonio Carbucicchio si conoscono da sempre e si amano da prima ancora. La loro è una storia di un amore nato sui banchi di scuola, cresciuto durante la giovinezza, un legame che si è fortificato con la distanza e che ha retto nei decenni fino a superare il mezzo secolo di vita comune. Una storia iniziata a Merano quando i due, classe 1939, ancora ragazzini, si conoscono a scuola. Poi sono arrivati gli anni del liceo, sempre insieme e successivamente la prima prova. Silvana resta a fare l’insegnante nelle scuole elementari delle valli altoatesine, mentre Manlio va a Bologna per studiare.

«Ricordo che mia mamma ci raccontava che usciva prima dell’alba per arrivare in tempo in classe, e che passava la prima ora di lezione a riscaldare e asciugare i suoi piccoli studenti che arrivavano in aula bagnati e infreddoliti dalla neve», racconta Susan Carbucicchio, figlia di Silvana e Manlio. È lei, insieme al fratello Riccardo, che ha voluto raccontare la storia semplice e unica dei suoi genitori.

«Subito dopo la laurea di papà si sono sposati e sono partiti per la Germania, destinazione Francoforte. Il lavoro di mio padre ci ha portati in giro per il mondo. Abbiamo vissuto a Merano, dove è nato mio fratello e poi a Basilea, dove sono nata io e ancora a Milano, a Roma e infine a Monza, dove siamo arrivati nel 2000, nel quartiere Triante».

Sempre concordi nelle decisioni. «Non facevano nulla se non avevano il pieno appoggio l’uno dell’altra. E in un certo senso si compensavano perfettamente. Sono stati un esempio meraviglioso per noi figli e per chi li ha conosciuti».

Silvana e Manlio si sono amati per sessantacinque anni e per cinquantatré sono stati marito e moglie, fino a quando la malattia li ha separati, ma solo per poco. «Papà era malato di Parkinson. È mancato il 5 ottobre dello scorso anno. La mamma lo ha accudito fino all’ultimo giorno in casa, facendolo sentire sempre amato. Dopo la sua morte ha pianto per un mese e mezzo». Silvana è deceduta il primo gennaio 2019, meno di tre mesi dopo il suo sposo. «Papà era certo che sarebbero morti a breve distanza, che non avrebbero potuto restare separati per troppo tempo» .