Dopo le giostre Lissone cancella anche la fiera per il rischio contagio

La decisione della giunta di Lissone di fronte all’aumento dei contagi da coronavirus nel territorio: dopo le giostre annullata anche la fiera del 19 ottobre. Salvo il mercato.
Folla alla sagra di Lissone
Folla alla sagra di Lissone Elisabetta Pioltelli

E dopo le giostre addio anche alla fiera: Lissone sceglie la cautela e annulla l’appuntamento tradizionale di ottobre in occasione della festa cittadina. “L’annullamento è dovuto al fatto che, a causa della specificità dell’evento, non è possibile garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza sanitaria e sul distanziamento sociale; inoltre, come ribadito dalla Giunta Comunale, le criticità evidenziate in merito all’organizzazione e alla gestione della sagra non permettono l’attivazione nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria come delineato dai provvedimenti governativi”.

LEGGI l’annullamento delle giostre

Come nel caso delle giostre (anche della Bareggia), impossibile garantire il distanziamento sociale, contingentare gli accessi ed evitare sovraffollamento, dato l’afflusso previsto di migliaia di persone. «È stata una decisione complicata, sulla quale abbiamo lungamente riflettuto – ha detto il sindaco Concettina Monguzzi – la scelta finale va a tutela della salute di tutti i nostri cittadini. Certo, resta l’amarezza perché non si annulla a cuor leggero una manifestazione così importante per il nostro territorio, rinomata anche fuori dai confini territoriali, che costituisce al tempo stesso luogo di ritrovo, di commercio, di relazioni e di incontro».

Lunedì 19 ottobre ci sarà soltanto il mercato del lunedì mattina. «L’amarezza c’è, ma siamo sicuri che l’anno prossimo si potrà recuperare con una sagra che torni ad essere quella che abbiamo imparato a vivere nel corso degli anni – conclude Alessandro Merlino, assessore con delega al Commercio – Siamo pienamente consapevoli che nei nostri concittadini è presente una fortissima voglia di tornare a ritrovarsi e riprendere una normalità che, purtroppo, ancora è lontana».