Dipinto rubato nel Lecchese 45 anni fa e ritrovato in Germania riportato a casa dai carabinieri del Tpc di Monza

La “Maternità”, dell’artista bolognese Carlo Cignani (1628-1719), era stato rubato nel 1975 in una abitazione di Calco (Lecco). Nell’ambito dell’indagine denunciati due italiani. Il dipinto è stato restituito al legittimo proprietario.
Il dipinto ritrovato dopo 45 anni e restituito al legittimo proprietario
Il dipinto ritrovato dopo 45 anni e restituito al legittimo proprietario Roberto Magnani

A 45 anni di distanza dal furto, avvenuto nel 1975 in una abitazione di Calco (Lecco), i carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza guidati dal maggiore Francesco Provenza, con l’ennesima brillante operazione, hanno ritrovato il dipinto a olio su tela “Maternità” dell’artista bolognese Carlo Cignani (1628-1719).

Un recupero possibile grazie alle attività di controllo e alle mirate verifiche che o militari del Nucleo Tpc svolgono sui cataloghi d’asta nazionali ed esteri.In particolare l’indagine è stata avviata nella primavera del 2018 su segnalazione dei militari della sezione elaborazione dati del Comando TPC, che gestisce la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo.Il dipinto di Cignani era apparso su un catalogo di una nota casa d’aste bavarese che lo offriva da una base di partenza di 8.000 euro.

L’attività investigativa, prontamente avviata dal Nucleo brianzolo, ha portato al deferimento da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna di due cittadini italiani e ha permesso di accertare che nel 2016 il dipinto fosse in un mercatino antiquariale veneto, per poi apparire in Germania due anni dopo.

Il rimpatrio dell’opera è avvenuto al termine dell’attività di cooperazione internazionale giudiziaria con la Procura di Monaco, attraverso lo strumento giuridico dell’ “Ordine Europeo di Indagine”, e con la polizia tedesca Bayerisches Landeskriminalamt. E dopo 45 anni il dipinto, su disposizione della autorità giudiziaria emiliana, è stato restituito dai militari monzesi al legittimo proprietario.