Dalla Brianza a Monza per celebrare la fine della Prima guerra mondiale: è la Marcia della vittoria

MAPPA - LEGGI Il 4 novembre - Sabato e domenica in Brianza è in programma una marcia dai confini della provincia a Monza per celebrare i cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale. È stata chiamata la Marcia della vittoria: programma e percorsi.
MONZA MONUMENTO AI CADUTI PIAZZA TRENTO
MONZA MONUMENTO AI CADUTI PIAZZA TRENTO Radaelli Fabrizio

Una marcia che tocchi tutti i Comuni della Brianza, convergendo sul capoluogo Monza. Che renda onore a tutti i caduti brianzoli (oltre 4100) coinvolgendo, cammin facendo, la popolazione, le istituzioni, le associazioni e i gruppi locali. Il tutto per celebrare degnamente il centenario della fine della prima guerra mondiale.


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È la Marcia della vittoria, organizzata dal Consiglio provinciale di Monza e Brianza delle associazioni d’arma (Assoarma), presieduto dal primo capitano Aurelio Boroni Grazioli, e dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, sezione Monza Brianza. Iniziativa promossa dal tavolo prefettizio per il centenario della Grande guerra, patrocinata da Regione, Provincia MB e Comune di Monza.


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Si svolgerà sabato 3 e domenica 4 novembre, avendo meta finale la celebrazione provinciale di piazza Trento e Trieste, a Monza, domenica mattina. Protagonisti le associazioni combattentistiche e d’arma ma anche tutti i sodalizi e i singoli che volessero aggregarsi.

Come avverrà. In sostanza alcuni gruppi bandiera (due o più alfieri con la bandiera) partiranno dai confini estremi della provincia (Ceriano Laghetto, Misinto, Lazzate, Briosco, Veduggio con Colzano, Aicurzio, Cornate d’Adda e Busnago) e, attraverso otto percorsi disegnati in modo da toccare tutti i Comuni della provincia, arriveranno ai confini della città di Monza nel pomeriggio di sabato 3. Per poi raggiungere il centro di Monza nella mattinata di domenica 4.

Ogni percorso è lungo una ventina di chilometri da effettuare il sabato in circa 8 ore complessive: 5 di marcia vera e propria e tre ore di sosta per le cerimonie. Sì, perché non si tratterà di una passeggiata: lungo i percorsi ogni colonna sosterà davanti ai monumenti ai caduti dei singoli Comuni ascoltando l’inno di Mameli, rendendo gli onori e declamando i nomi dei caduti di quel Comune.

È previsto che il prefetto sia presente a qualcuna delle cerimonie locali.

Uniformi storiche. Durante il percorso i gruppi bandiera verranno scortati da un reparto d’onore in uniforme da combattimento e/o in uniforme storica, in base alla disponibilità delle associazioni d’arma o dei gruppi di ricostruzione storica. Non solo: in ogni tappa potranno aggregarsi associazioni locali per condividere pezzi di percorsi più o meno lunghi, a seconda della disponibilità. Parimenti coinvolte saranno le istituzioni locali.

I gruppi bandiera in uniforme sono forniti da Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia) Monza Brianza, Corpo militare della Croce Rossa, Corpo militare delle infermiere volontarie. Parte in uniforme e parte in borghese (ma garantendo sempre l’omogeneità del singolo gruppo bandiera) saranno i gruppi forniti da Associazione nazionale marinai d’Italia, Associazione nazionale alpini, militari in congedo di Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia di Stato.

La riscoperta dei monumenti. «Con i percorsi di marcia – spiega Boroni Grazioli – vogliamo rappresentare idealmente il percorso che i coscritti della Grande guerra facevano dalle loro case e dalle piazze dei loro paesi verso il Distretto militare principale che era a Monza. E da qui al fronte».

Tra l’altro, l’ideazione e la preparazione della Marcia, cui hanno contribuito in maniera decisiva diversi soci dell’Unuci Monza Brianza, ha permesso il censimento e la riscoperta dei monumenti ai caduti disseminati nei nostri paesi.