Coronavirus: l’Italia del 4 maggio secondo lo psicologo. Sarà divisa tra “ansiosi” che stanno in casa e “sereni” che vogliono uscire

Dal 4 maggio l’Italia potrebbe spaccarsi in due: da una parte chi prolungherà in modo volontario l’isolamento, dall’altra chi cercherà di recuperare i due mesi di inattività correndo da un parco a un negozio, da un bar a un ristorante. È lo scenario ipotizzato da Diego Ratti, psicologo e psicoterapeuta di Brugherio
L’ingresso rsa villa paradiso brugherio
L’ingresso rsa villa paradiso brugherio Valeria Pinoia

Dal 4 maggio l’Italia potrebbe spaccarsi in due: da una parte chi prolungherà in modo volontario l’isolamento, dall’altra chi cercherà di recuperare i due mesi di inattività correndo da un parco a un negozio, da un bar a un ristorante.

È lo scenario ipotizzato da Diego Ratti, psicologo e psicoterapeuta di Brugherio: «La Fase 2 – spiega – sarà vissuta in modo differente dalle persone. I più ansiosi saranno molto cauti perché continueranno a temere il contagio e cercheranno di uscire il meno possibile mentre i più equilibrati tenderanno a vivere il ritorno alla normalità con una serenità maggiore e si butteranno di più».

Non è detto, precisa, che l’appartenenza a una delle due categorie sia determinata dall’età: soprattutto nelle prime settimane del blocco i più indisciplinati nei confronti delle restrizioni sono stati, infatti, gli anziani. La diffidenza e la paura che potrebbero portare a bollare gli altri come potenziali untori dovrebbero, tutto sommato, durare poco: «La gente dimentica in fretta – precisa l’esperto – il periodo più difficile sarà quello di transizione. L’emergenza sanitaria potrebbe, però, influire sulla programmazione delle vacanze: qualcuno potrebbe optare per luoghi isolati, scegliere la montagna e gli agriturismi oppure località di mare poco affollate. I più giovani, al contrario, potrebbero reagire ai due mesi trascorsi in casa ricercando le coste più frequentate, ricche di locali e discoteche».

Quello che davvero potrebbe segnare gli animi in modo pesante è la crisi economica: «La perdita del lavoro e le difficoltà economiche – afferma Ratti – incideranno negativamente e per lungo tempo sul benessere di molte persone che faticheranno a ritrovare la serenità».

Qualche strascico potrebbe farsi sentire anche tra bambini e ragazzi a casa dal 21 febbraio: «In questi mesi – riflette – è venuta meno la socializzazione, che costituisce una parte importante della scuola. La fine anomala dell’annata, inoltre, farà perdere le feste, i riti conclusivi e quelli di passaggio per chi termina il ciclo di primarie e medie». In questi mesi, oltretutto, per molti si è allentata la ritualità fatta di rispetto di orari e regole che in famiglia sono spesso saltate o diventate più elastiche: a settembre, quindi, le maestre potrebbero faticare parecchio nel tentativo di ripristinarle.

In attesa di capire come sarà articolata la Fase 2 lo psicologo rivolge qualche consiglio: «Dobbiamo imparare – suggerisce – a pensare a breve termine e a impostare la vita giorno per giorno. È inutile fare ora programmi per quando usciremo: li faremo quando sarà il momento. Dobbiamo, inoltre, fare tesoro di questa esperienza, del periodo in cui siamo stati costretti a vivere in un modo che non abbiamo scelto, a non fare sport e a non vedere nessuno: tra qualche settimana dovremo ricordarci delle cose che ci sono mancate e dare valore a quelle importanti. Quello sarà il tempo di andare a correre invece di impigrirsi e, soprattutto, di telefonare e uscire con gli amici».