Coronavirus, la posizione di Confindustria Lombardia nell’emergenza sanitaria

Nell’emergenza Coronavirus le imprese lombarde sono orientate a continuare a garantire la continuità aziendale. La posizione di Confindustria Lombardia e quella della Regione.
Metalmeccanici al lavoro
Metalmeccanici al lavoro

“Ho avuto un colloquio con il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti, con il quale ho raggiunto un accordo per individuare le modalità che andranno adottate dalle aziende che continueranno a produrre e prendendo atto della disponibilità di altre a sospendere l’attività”. Ha detto martedì sera il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

Nell’emergenza Coronavirus le imprese lombarde sono “fortemente orientate a continuare a garantire la continuità aziendale, si impegnano a rafforzare le proprie misure di prevenzione e contenimento della diffusione dell’epidemia in linea con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità”, si legge in un documento di Confindustria.

Il consiglio di presidenza di Confindustria Lombardia che si è riunito martedì in via straordinaria, presieduto da Marco Bonometti, “ritiene quindi indispensabile la necessità di tenere aperte le aziende, dando continuità a tutte le attività produttive e alla libera circolazione delle merci, poiché interrompere oggi le filiere significherebbe perdere il mercato di appartenenza e chiudere imprese di territori a forte vocazione export vuol dire dare all’estero un segnale di mancata capacità produttiva difficile da recuperare nel breve periodo”.

Le associazioni territoriali di Confindustria Lombardia stanno lavorando, anche attraverso l’istituzione di task force dedicate, per mettere in campo un codice di autoregolamentazione “in linea con le prescrizioni sanitarie più ferree e auto imporsi una sospensione in caso di impossibilità a soddisfare i requisiti di sicurezza richiesti dall’emergenza”.

Il Codice di autoregolamentazione regionale prevede: sul luogo di lavoro e in tutte le attività connesse, andranno applicati criteri stringenti di sicurezza sanitaria (già oggi adottati) ma che potrebbero essere ulteriormente implementati; limitazione massima degli spostamenti all’interno dei siti e accesso contingentato agli spazi comuni; Smart working per tutte quelle attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza; Incentivo per i propri dipendenti a godere di ferie e congedi retribuiti; Chiusura dei reparti aziendali non indispensabili per la produzione.

“Confindustria Lombardia si impegna ad avviare da subito un censimento delle proprie imprese associate disponibili a chiudere i propri impianti – si legge – Superata questa drammatica fase sappiamo inoltre già che dovremo rimboccarci le maniche per ricostruire dalle macerie, come dopo un terremoto. E in tal senso rappresenta una importante iniezione di fiducia conoscere con certezza le misure che il governo metterà a disposizione delle imprese per superare la crisi”.