Coniugata, 50 anni, istruita e mamma di un figlio: ecco la “donna tipo” di Monza

L’identikit è stato elaborato dall’Ufficio agenda digitale e statistica del Comune di Monza. Un report che racconta le 64.620 donne (il 52% del totale della popolazione) residenti in città. Le over 65 sono quasi un terzo del totale
Secondo l’identikit la donna tipo di Monza è mamma
Secondo l’identikit la donna tipo di Monza è mamma

Il monzese tipo è donna, coniugata, tra i 50 e i 54 anni, istruita e madre di un figlio. È questa la fotografia delle donne monzesi elaborata dall’Ufficio agenda digitale e statistica del Comune di Monza. Un report che racconta le 64.620 donne (il 52% del totale della popolazione) residenti in città (sono in tutto 124.235 i monzesi censiti al 1 gennaio di quest’anno) attraverso più di dieci parametri differenti.

Il primo dato che salta subito agli occhi è quello anagrafico: le over 65 sono quasi un terzo del totale della popolazione femminile. Crescono anche i numeri delle grandi anziane. Le ultracentenarie oggi sono 27, contro soli tre uomini, mentre le ultranovantenni sono 1359 (erano 1173 cinque anni fa) contro 485 uomini nella stessa fascia d’età. Le sposate superano (ma non di tanto) le nubili (o single): 42% le prime, 32% le altre.

Sono mediamente istruite: il 22% vanta un titolo di laurea mentre il 37% ho ottenuto un diploma. In vent’anni, dal 2001 al 2019, si è registrato un incremento notevole delle donne laureate (+83%).

Una migliore condizione sociale non ha coinciso con un incremento demografico. Il preoccupante problema delle culle vuote sembra aver visto nel 2019 una leggerissima inversione di tendenza. Il tasso di fecondità si attesta oggi a 1,389, in aumento rispetto all’1,375 del 2016. Oggi il maggior numero di nati si registra tra i 30 e i 34 anni di età della mamma.

Cala il numero delle donne coniugate e aumenta quello delle divorziate: +51% di divorzi negli ultimi nove anni a fronte di un calo dei matrimoni di oltre 2.000 unità.

Le signore monzesi si confermano imprenditrici. Le titolari di imprese individuali sono 1.064 (dato al 31 dicembre 2019, probabilmente si dovranno ricalibrare i numeri dopo il Covid). Il 32% è impiegata nel commercio, in altre attività di servizi il 19%.

Le donne vivono di più e Monza non fa differenza: la speranza di vita alla nascita per chi vive in città è di 86 anni contro gli 82 degli uomini.

Ci sono poi le tante donne straniere che vivono e lavorano in città, pari al 13% della popolazione, appartenenti da 119 nazionalità diverse. Le più numerose sono le rumene, seguite da ucraine, peruviane ed ecuadoregne. Quasi tutte lavorano come collaboratrici familiari (18%), l’11% è badante.

Sarah Valtolina