Carate Brianza riflette sulla violenza sulle donne, e il Pd lancia la proposta di una panchina rossa in città

Una panchina rossa a Carate Brianza per riflettere e far riflettere sul tema della violenza sulle donne. La proposta è stata lanciata dal Pd.
Una delle numerose panchine rosse che costellano la Brianza: quella della foto è stata inaugurata a Seregno
Una delle numerose panchine rosse che costellano la Brianza: quella della foto è stata inaugurata a Seregno

Sono ancora sconfortanti i numeri della violenza contro le donne: 109 le donne uccise in Italia da gennaio a novembre 2021, una ogni tre giorni. Di queste, 93 in ambito familiare o affettivo, 63 per mano del partner o dell’ex. Tema, quello della sensibilizzazione sulla violenza contro le donne, che il Comune di Carate ha affrontato con lo spettacolo “Senza Fine”, andato in scena nelle scorse settimane in Villa Cusani, e che è arrivato anche nell’aula consiliare caratese. «Finche ci sarà nel nostro paese una donna che si sente in pericolo in quanto donna, non può esserci pace su questo tema perché per ogni donna uccisa, violentata, molestata, dobbiamo ritenerci tutti parte lesa in questa battaglia», ha dichiarato in apertura dell’ultima seduta del consiglio comunale Gabriele Villa (Siamo Carate), per poi distribuire ai presenti i braccialetti rossi simbolo dalla giornata contro la violenza sulle donne.

«È importante il coinvolgimento di tutti per raggiungere un cambiamento» ha aggiunto la consigliera Federica Baio, del Pd, per poi lanciare un appello all’amministrazione: «Ci sembra giunto il momento che anche Carate abbia la sua panchina rossa quale simbolo di questo percorso di sensibilizzazione contro le forme di violenza. Ogni donna uccisa dalla violenza di un uomo lascia un vuoto che non può essere dimenticato. La panchina rossa come il sangue, ma anche rossa contro l’amore contribuisce a mantenerne viva la presenza. Colgo l’occasione per fare questa richiesta all’amministrazione e in particolare all’assessore Camesasca che ha dimostrato grande sensibilità alla causa, nella speranza che possa essere considerata, se non accolta».