BrianzAcque guida la Brianza verso la sostenibilità per l’Agenda Onu 2030

L’obiettivo è un bilancio di sostenibilità partecipato del territorio della Brianza. Martedì l’incontro di Brianzacque con cinquantasette realtà che hanno deciso di impegnarsi per mettere a sistema le buone pratiche sociali, ambientali ed economiche.
Brianzacque sostenibilità
Brianzacque sostenibilità

Si sono riuniti martedì da remoto per definire l’agenda dei lavori i rappresentanti delle realtà pubbliche e private brianzole che collaboreranno alla realizzazione di un bilancio di sostenibilità partecipato del territorio della Brianza. Questo ambizioso progetto, il primo del genere in Italia, è stato lanciato nei mesi scorsi da BrianzAcque con l’appoggio della Provincia di Monza e Brianza.

Finora sono cinquantasette le realtà che hanno deciso di impegnarsi per mettere a sistema le buone pratiche di sostenibilità – sociali, ambientali ed economiche – esistenti, avviare una prima misurazione del contributo del Sistema Brianza per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU e realizzare il primo Bilancio partecipato territoriale.

La Brianza è, quindi, al lavoro per rilanciare il territorio e coinvolgere la comunità verso un modello di sviluppo sostenibile. Un’esigenza ancora più sentita oggi per una ripartenza che guardi a un futuro dove tutti i soggetti sono coinvolti e possono portare il loro contributo.

“Con la cabina di regia è ufficialmente partito il percorso verso il primo bilancio di sostenibilità – ha esordito Enrico Boerci, presidente e Ad BrianzAcque – un progetto innovativo multistakeholder , volto a promuovere e a rilanciare il modello Brianza come best practice. Sulla scia dell’esperienza di tre bilanci di sostenibilità aziendali, abbiamo voluto allargare questa modalità all’intero territorio provinciale quale contributo collettivo alla ripartenza post Covid”.

Secondo Boerci è evidente che “la ripresa potrà avvenire solo nel segno del green e dell’impegno economico e sociale. Oggi, più che mai, occorre guardare al futuro con occhi nuovi. È una grande sfida, ma sono certo che tutti gli attori coinvolti collaboreranno in una vera logica di sistema per orientare la crescita del territorio e la prosperità della comunità di Monza e Brianza verso un modello condiviso di sviluppo sostenibile”.

La cabina di regia ha individuato i prossimi passi per arrivare entro fine anno alla realizzazione di un documento che costituirà la base del Bilancio di sostenibilità partecipato territoriale: tra aprile e settembre verranno organizzati i tavoli di confronto con tutte le realtà aderenti per mappare e selezione le buone pratiche di sostenibilità collegate all’Agenda 2030 dell’ONU e condividere i primi indicatori di misurazione.

Nei mesi scorsi, per sensibilizzare gli attori del territorio e preparare la cabina di regia, sono stati organizzati due diversi seminari con comuni e associazioni. La costruzione di una autorità responsabile e partecipata del territorio, in linea con l’Obiettivo 17 “Partnership per gli obiettivi” dell’Agenda 2030, è uno dei fattori distintivi e di successo di questa iniziativa e, in generale di percorsi di sostenibilità efficaci e credibili. Il progetto brianzolo, pur coinvolgendo attori sociali diversi, ha il vantaggio di partire dai territori dove la dimensione relazionale è più forte e il confronto tra istituzioni, imprese e Terzo Settore è facilitato dalla conoscenza e dalla fiducia reciproca.

Per raggiungere la responsabilità sociale del territorio è, però, necessario, come sottolineato dai partecipanti, che “ogni soggetto rinunci alla logica unilaterale per avvicinarsi a un modello che si ispira al valore condiviso, senza per questo abbandonare il proprio ruolo ma adottando un approccio nuovo che tiene conto delle esigenze degli altri attori sociali”. All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, Gianni Bottalico, responsabile Rapporti con gli enti territoriali di ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, e Cristiana Rogate, presidente di Refe e responsabile scientifica del progetto.