Arcore, la festa della Lega fa il pieno con Matteo Salvini: «Mai così partecipata»

VIDEO La festa provinciale della Lega ad Arcore fa il pieno con Matteo Salvini. Martedì sera oltre 2mila persone all’area feste di via Monterosa per il segretario lumbard, che ha anche cantato “Io vagabondo”. «Mai così piena», dice chi la organizza da vent’anni.
Il pubblico di Salvini ad Arcore nella foto postata dal leghista su Twitter
Il pubblico di Salvini ad Arcore nella foto postata dal leghista su Twitter

«Un successo memorabile», commenta il segretario leghista arcorese Enrico Perego. In coda alle griglie, centinaia di persone, nel prato dell’area feste in 2 o 3mila. Tutti ad aspettare Matteo Salvini che martedì sera, alla festa provinciale dei lumbard ad Arcore, fa la parte del leone.
In via Monte Rosa, alle 20.30 i parcheggi dell’area Feste sono tutti esauriti, le auto si accalcano nei dintorni. Matteo Salvini è già arrivato e cerca di sedersi a tavola. «Dai, adesso lasciatemi mangiare» chiede ai sostenitori che lo accerchiano e poco più tardi lo seguono fino alle porte del wc.

Mentre le file si allungano alle casse della zona ristorante e i 20 volontari corrono, Salvini viene risucchiato da un tendone allestito ad hoc per il collegamento con Rai 3. Intanto intorno si anima la festa. Il ballo liscio in pista, i bambini sui gonfiabili e quei trattori parcheggiati all’ingresso che ricordano lo spinoso tema della quote latte e fanno molto Carroccio.

Quella della Lega, nella serata salviniana, è una festa di partito da manuale, vivace e animata come quelle dell’Unità degli anni d’oro, popolare, ricca di slogan e di ovazioni. Sono le ovazioni che accompagnano il discorso di Salvini sul palco, un monologo appassionato che parte solo alle 22 e si conclude quasi un’ora dopo. Matteo l’«uomo comune, come voi» sfoggia le consuete doti d’alchimista. Da un lato dosa roba per i duri, come la «castrazione chimica per stupratori e pedofili» e i«rapinatori istituzionali» di Equitalia. Dall’altro lato c’è il Salvini più sottile che strizza l’occhio al Sud, immenso bacino di voti. «La Sicilia, con altri governi, sarebbe il nostro pozzo di petrolio», dice e poi cita i «milioni di brave persone al Sud con le quali dobbiamo combattere assistenzialismo, mafia, falsi invalidi».

L’appello all’elettorato arriva puntuale, serve la spallata, servono le ruspe che portino via di peso Matteo Renzi l’usurpatore, serve l’entusiasmo dei ventenni e la voglia di farcela. Il battimani arriva robusto dai sostenitori, ma Salvini sta parlando anche per quelli che si stanno solo godendo la festa, come Daniela, 40 anni, che passa «una serata diversa per rivedere alcuni amici».

Il sipario cala dopo un altro giro di valzer in pista che fa da sottofondo alle chiacchierate del segretario nazionale tra tavoli e fans. Dal palco un grazie agli organizzatori e un omaggio al leghista Beniamino Redaelli, over 75 che la festa della Lega la organizza da 20 anni: «Mai così piena».

(Alla fine della serata Matteo Salvini sul palco insieme ai militanti ha cantato “Io vagabondo”: il video di Concorezzo.org
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