Abbattere l’Upim, costruire una monorotaia, la pista da sci al coperto: la Monza che non fu mai

Abbattere l’Upim è solo uno dei progetti presentati a Monza e poi mai arrivati a conclusione. Nel calderone recente ci sono anche una monorotaia sopraelevata, una pista da sci al coperto e un tunnel sotto il parco.
La monorotaia pensata per Monza
La monorotaia pensata per Monza Davide Perego

C’è chi ha provato a immaginare una Monza diversa, alternativa e proiettata verso il futuro. Tra le tante proposte molte, però, non hanno mai visto la luce. Negli ultimi piani regolatori, poi piani di governo del territorio (Pgt), sono stati proposti progetti, molto fantasiosi, che, per questioni economiche – perché spesso legati a progetti urbanistici mai realizzati – ma anche per ragioni di fattibilità tecnica, sono rimasti solo sulla carta e nelle fantasie di imprenditori e architetti. Piste da sci al coperto, monorotaie, interramenti viabilistici e “Università Liberali”: l’elenco di questi progetti che Monza non ha mai visto è lungo e ora elenchiamo gli esempi più eclatanti.

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La pista da sci al coperto è una delle proposte targate Paolo Romani, ex assessore all’Urbanistica durante la giunta Mariani, e uno dei cavalli di battaglia della Variante al piano di governo del territorio del 2007. Il progetto, molto fantasioso, prevedeva la realizzazione di una vera e propria pista da sci al coperto presso l’area delle Cave Rocca in viale delle Industrie.

La struttura avrebbe catalizzato – nelle intenzioni – l’interesse di tutti gli appassionati di sci monzesi e brianzoli che si sarebbero fatti una “sciatina” magari in pausa pranzo. La proposta era stata accolta in consiglio comunale con parecchio scetticismo (e anche un po’ di ironia). Dopo essere stata presentata, durante la variante, la proposta non era più stata approfondita ne perseguita dal punto di vista politico e, dopo qualche anno, è caduta nel dimenticatoio.

Niente più macchine in superficie all’interno del parco. Da questa concetto è partita l’idea del Consorzio Villa reale e parco di Monza di incaricare uno studio di fattibilità per la realizzazione di un tunnel che passasse sotto viale Cavriga e che potesse collegare il Rondò dei Pini con l’uscita di Villasanta. Il tunnel avrebbe avuto il suo ingresso direttamente dalla galleria di Viale Lombardia, tenendo sotto il livello della strada tutte le macchine che vanno verso il parco, Villasanta e la Brianza. L’idea, che prevedeva costi altissimi (ma ci sarebbe stato anche un pedaggio di 1 euro), è stata fortemente contestata dagli ambientalisti.

Sono passati tanti anni dal piano regolatore Benevolo, ma alcune istanze sono rimaste. Come l’abbattimento dell’edificio dell’Upim. Questa idea inserita nel piano del 1997 non è mai stata realizzata, ma ancora oggi molti cittadini chiedono di abbattere l’edificio che impatta su piazza Trento e Trieste. Un’altra idea, molto difficilmente realizzabile, inserita nel piano Benevolo era l’interramento della linea ferroviaria verso Lecco dalla stazione fino al confine con Villasanta.

Monza avrebbe potuto avere un altro polo universitario se si fosse concretizzato il progetto dell’Università liberale proposto dalla Fondazione De Ponti, nell’area di sua proprietà in viale Cesare Battisti. La proprietà, dopo aver cambiato più volte destinazione dell’area, ha poi deciso di abbandonare il progetto.Che è poi diventato altro, come raccontano le cronache recenti: un insediamento residenziale con un auditorium per la musica classica.

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