A Villasanta c’è la pasticcera dei saponi artigianali: la storia di Giulia Ravanelli

Dottoressa in erboristeria ed ex pasticcera, Giulia Ravanelli ha messo insieme competenze e passioni e ha aperto un laboratorio di saponi artigianali a Villasanta. Che crea in una planetaria professionale. Questa è la sua storia.
Villasanta: i saponi di Giulia Ravanelli
Villasanta: i saponi di Giulia Ravanelli Valeria Pinoia

Dottoressa in erboristeria, innamorata della chimica, ex pasticcera. Giulia Ravanelli, 28 anni, ha sviluppato diverse competenze prima di approdare al suo grande sogno: aprire un’attività tutta sua. Da pochi mesi, a Villasanta in via Archimede, ha inaugurato “La Melon”, un laboratorio di saponi artigianali.

La chimica sta alla base del suo lavoro e anche la pasticceria fa la sua parte. Nella planetaria professionale che troneggia sul banco da lavoro monta burri cosmetici che profumano di pesca e si sciolgono sulla pelle. Gli scaffali dove riposano saponette colorate alla camomilla e allo zucchero filato sono quelli da forno, per la lievitazione di pane e dolci.

A Villasanta c’è la pasticcera dei saponi artigianali: la storia di Giulia Ravanelli
Villasanta: Giulia Ravanelli

«L’idea di aprire un laboratorio di questo tipo – ha raccontato la 28enne, residente a Burago Molgora – è nata un po’ per caso dall’incontro con una persona che realizzava sapone con l’olio di frittura. La cosa mi ha incuriosita e mi ha spinta ad approfondire gli studi sulle combinazioni degli ingredienti base: olii, soda, acqua. Ma forse i saponi sono sempre stati un po’ nel mio destino: la mia tesi di laurea era sulla schiuma».

Camice bianco, bellezza solare e mediterranea, Giulia Ravanelli tiene a sottolineare che dietro al mestiere ci sono competenze scientifiche e che lei prova anche a divulgarle. «Tengo laboratori per bambini nelle scuole – spiega – e corsi per adulti».

Ai piccoli di alcuni istituti di Vimercate e Lodi ha insegnato a giocare con la chimica, mostrando come funzionano le “bombe da bagno”, le sfere di sapone effervescenti che si usano nella vasca. Gli adulti invece imparano a creare il loro prodotto personalizzato miscelando ingredienti e aromi nel laboratorio della padrona di casa.

Laboratorio che Giulia Ravanelli ha cercato a lungo dove ha trovato «l’unico spazio a un prezzo accessibile che andasse bene per i parametri dell’Asl».
Quasi tutto quello che nasce dagli esperimenti dell’imprenditrice viene venduto on line, ma tra i clienti fissi ci sono anche alcune onlus e quattro gruppi d’acquisto dell’“L’alveare che dice sì”. Non si tratta di un caso: la qualità, l’etica e la trasparenza del prodotto sono per la 28enne un codice d’onore anche se questo talvolta va in conflitto con le regole del marketing.

«Per esempio non credete al concetto di sapone idratante – spiega – è impossibile. Come non esiste il sapone naturale. Però queste sono parole chiave in grado di condizionare gli algoritmi del web e gli acquisti». Se i profumi potessero parlare, Giulia Ravanelli non avrebbe bisogno di pensare al marketing: birra, seta, fichi, cannella lancerebbero da via Archimede il loro seducente richiamo.