A Caponago i cassintegrati potranno lavorare per il Comune: pronto il bando

Prestazioni gratuite per tre cassintegrati di Caponago, scelti attraverso un bando: un modo, quello studiato dalla giunta Buzzini, di «farli sentire ancora utili»
A Caponago i cassintegrati potranno lavorare per il Comune: pronto il bando

Trovare un’occupazione alle persone di Caponago che sono a casa in cassaintegrazione, offrendo loro la possibilità di svolgere alcune prestazioni lavorative per il comune. Un’idea nata dalla volontà dell’amministrazione di Caponago di dare una mano a queste persone che attraverso lo svolgimento di alcuni lavori a favore del comune e dei propri concittadini potranno così rendersi utili per tutta la comunità caponaghese. Prestazioni lavorative gratuite per i partecipanti, visto che loro malgrado si trovano in cassa integrazione e percepiscono già un’indennità dallo Stato. Nelle prossime settimane verrà aperto un bando e una volta chiuso, verrà stilata una graduatoria. Le prime tre persone in lista, che sarà stilata tenendo conto di alcuni parametri particolari, potranno iniziare a prestare servizio per un totale di 20 ore settimanali a persona. L’iniziativa sarà dunque una prestazione di volontariato che non andrà ad intaccare le casse comunali, proprio come spiega il sindaco Monica Buzzini: «La legge non prevede la possibilità di dare un compenso alle persone che già percepiscono uno stipendio di cassa integrazione, quindi anche noi non potremo dare nulla alle tre persone. Si potrebbe dire che lavoreranno per noi ma pagarli non sarà il comune di Caponago bensì lo Stato». Il sindaco Buzzini conclude poi spiegando il vero obiettivo del progetto approvato nella giunta di mercoledì, ovvero il tentativo di dare una mano alle persone in difficoltà: «Ci tengo a precisare che questo progetto non deve essere considerato come uno sfruttamento di queste persone da parte nostra ma come il tentativo di renderci utili per questi individui, offrendo loro un impegno settimanale. Il nostro obiettivo è proprio quello di trovare un ruolo per queste persone che sono a casa e non hanno nulla da fare».