Festeggia Verona nella prima di Superlega alla Candy Arena di Monza. Il Vero Volley, senza l’iraniano Ghafour (ritardi con il visto) e con Yosifos subito infortunato, ha vinto il primo set 25-19 e poi ha subito la rimonta degli ospiti di Nikola Grbic presi per mano dai senatori Savani e Birarelli: 23-25, 22-25, 23-25.
È la nona vittoria consecutiva di Verona negli scontri diretti da quando le due squadre militano nella massima serie.
Monza nel primo set ha viaggiato veloce grazie alle giocate di Dzavoronok, Botto e Giannotti (20, 13 e 11 punti rispettivamente) e i muri di Beretta (4 finali per il capitano monzese). La reazione della Calzedonia si è concretizzata con Solè (MVP della gara, 82% in attacco per l’argentino che ha chiuso con 17 punti, 1 ace e 2 muri) e Boyer (24 punti).
«Avevamo tutte le carte in regola per poter fare nostra questa gara – ha commentato alla fine Fabio Soli, allenatore Vero Volley Monza – Abbiamo affrontato Verona con la squadra che ha fatto il pre-campionato, un buon pre-campionato, senza due atleti che avrebbero dovuto far parte dello starting six. Questo non vuole essere un alibi, bensì la consapevolezza che abbiamo qualità e grinta. Dopo un ottimo primo set giocato con grande determinazione, abbiamo disputato i restanti set forzando troppo alcune situazioni di gioco e non riuscendo a trovare la giusta continuità. Non serve la luna per vincere queste gare: potevamo infatti farla nostra e questo ci dispiace ancora di più. Dobbiamo ripartire dal fatto che queste partite possiamo vincerle».
Il commento di Sebastian Solè, centrale Calzedonia Verona): «Credo che la differenza per noi sia stata la voglia di vincere e di giocare. Siamo in sei atleti che siamo appena arrivati, allenandoci pochissimo insieme, ma penso che abbiamo già dimostrato di avere il giusto entusiasmo. Sono felice che Spirito mi abbia dato fiducia, servendomi molti palloni dal centro. Ora pensiamo al prossimo avversario, il candidato per la vittoria finale. Dobbiamo continuare con questa intensità e motivazione. È la prima gara e la strada è lunga».