Volley, la giovane Rimoldi risponde a Piccinini: «A Monza raccogliamo i palloni insieme»

La senatrice del volley Francesca Piccinini ha sparato a zero sulle nuove generazioni, accusate di avere la lingua lunga e poco spirito di sacrificio. La 17enne Rebecca Rimoldi, rivelazione della Saugella Monza, dà la sua versione.
Volley, Rebecca Rimoldi (a sinistra a muro) della Saugella Monza
Volley, Rebecca Rimoldi (a sinistra a muro) della Saugella Monza Redazione online

«Non si può generalizzare, è un luogo comune sostenere che i giovani tendono ad essere sfrontati o menefreghisti».

È la risposta di Rebecca Rimoldi, diciassettenne palleggiatrice di Saugella Monza, chiamata poche settimane fa all’esordio da titolare in A2 al posto dell’infortunata Dall’Igna, alle parole di Francesca Piccinini, icona del volley femminile. Dall’alto dei suoi (quasi) 37 anni, della sua ventennale esperienza e dei suoi successi (un mondiale, un europeo, 4 scudetti, 5 champions e molto altro), la veterana si era espressa, in dichiarazioni di un paio di mesi fa riprese nei giorni scorsi in un post della sua pagina Facebook, in maniera poco lusinghiera rispetto alle giovani di oggi, accusate di aver la lingua lunga, pensare che tutto sia loro dovuto e di essere poco rispettose (“A molte non viene in mente di raccogliere i palloni in palestra”).

«Le generazioni cambiano, e magari le ragazze hanno in mano sempre più spesso il cellulare – spiega Rimoldi – ma non per questo manca il rispetto».

«In questi vent’anni di pallavolo ho attraversato quattro generazioni di atlete, ero la più piccola dello spogliatoio, e…

Posted by Francesca Piccinini capitano della nazionale. on Sunday, 29 November 2015

Considerazioni, quelle della Piccinini, che Rimoldi non sente molto sue: «Per come sono fatta io, so di essere una giovane al primo anno in A2, e di giocare in una squadra con obiettivi importanti» spiega.

«È naturale mettermi in ascolto, guardare e imparare dalle altre, soprattutto da Stefania (Dall’Igna, ndr), mettendo in pratica anche i consigli che mi dà».

Una situazione non nuova, per una giocatrice che anche a livello giovanile ha partecipato a campionati di categoria con compagne più grandi: «Ma qui è diverso, non tanto nella serietà, quanto nella dedizione delle compagne. In A2 sono tutte professioniste, e ci sono obiettivi da raggiungere con i quali bisogna confrontarsi, motivo per cui le richieste sono elevate».

Insomma, la giovane giocatrice non rientra nella categoria di chi si sente arrivata: «Un po’ di esperienza l’ho fatta a livello giovanile, ed io stessa credo di poter intuire quali consigli tra quelli che mi arrivano fanno più al caso mio. Però, i consigli di chi ha più esperienza aiutano a crescere, li ascolto tutti e provo a metterli in pratica, non costa nulla e mi aiuta a capire cosa fa al caso mio e cosa no».

Le parole della Piccinini, mal si adattano al contesto di Rimoldi e, in senso lato, di Saugella. «Una giovane non può essere considerata a prescindere meno importante di una veterana. Poi è ovvio che umiltà e rispetto ci debbano essere. E comunque, i palloni a fine allenamento li raccolgo. Anzi, li raccogliamo tutti insieme, giovani e veterane».