La tragica scomparsa di Michele Scarponi che ha scosso profondamente tutto il mondo del ciclismo italiano ha colpito molto da vicino anche l’area del vimercatese. Sabato 22 aprile, quando il corridore 37enne è stato travolto da un furgone durante un allenamento, si è fermato anche il cuore di moltissimi usmatesi che hanno potuto ammirare Scarponi da vicino nei suoi anni di permanenza alla Lampre.
Scarponi ha infatti corso tra le fila della squadra usmatese tra il 2011 e il 2013 ottenendo i risultati più importanti della sua carriera. Sotto la guida del team manager Giuseppe Saronni, Scarponi ha infatti conquistato il Giro d’Italia del 2011 a seguito della squalifica di Alberto Contador. Il campiona marchigiano ha concluso infatti la “corsa rosa” al secondo posto, proprio alle spalle del campione spagnolo, ma, in seguito alla positività al doping di Contador, gli fu assegnata la vittoria finale. Un successo che aveva fatto gridare di gioia tutta la squadra usmatese che aggiunse al suo palmares un’altra vittoria del Giro, dopo quelle del russo Pavel Tonkov del 1996 e del trentino Gilberto Simoni del 2001. Lo stesso anno, sempre a causa della squalifica di Contador, Scarponi ha trionfato nel mese di marzo anche nella “Volta Ciclista a Catalunya e ad aprile al “Giro del Trentino”. Anche gli anni successivi tra le fila del team usmatese sono stati molto positivi con degli ottimi quarti posti al termine dei “Giri d’Italia” 2012 e 2013 e la vittoria del “Gran Premio Costa degli Etruschi 2013”.
«Questi ultimi giorni sono stati difficili non solo per coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere Scarponi, ma per tutti gli appassionati di ciclismo che hanno avuto modo di apprezzare la grande vitalità di Michele – spiega l’ex team manager della Lampre, Giuseppe Saronni –. Assieme a Scarponi, il gruppo sportivo a me legato ha ottenuto soddisfazioni sportive, ma è stata tutta la dimensione umana del ragazzo ad aver lasciato ricordi indelebili. Il Giro d’Italia 2011, concluso da Scarponi al secondo posto e poi assegnatogli in seguito, è stata una lunga altalena di emozioni, lungo la quale ho potuto stupirmi per l’enorme determinazione di Michele». Una determinazione e una grande umanità, quella del campione marchigiano, che rimarrà sempre impressa nel cuore di tutti gli appassionati come ribadito anche dallo stesso Saronni: «Scarponi era una figura molto importante per il ciclismo, ha avvicinato molte persone al nostro sport, i tributi di affetto nei suoi confronti lo dimostrano. Mi auguro che quanto accaduto possa sensibilizzare tutti ulteriormente sulla sicurezza stradale».