«Giù le mani da Monza, glielo diremo a Ecclestone, la Formula Uno sta in piedi non solo per i soldi ma anche per i simboli»: anche il premier Matteo Renzi scende (decisamente) in campo per difendere il Gran premio d’Italia. È intervenuto a Rtl 102.5 e annuncia che nel week-end sarà a Monza prima di chiudere la Festa dell’Unità a Milano.
Renzi è entrato nel dibattito ravvivato martedì dal governatore lombardo Roberto Maroni che ha provocatoriamente pizzicato Bernie Ecclestone Un dibattito andato su di giri, dopo il confronto a distanza tra il governatore Roberto Maroni e il signore della Formula Uno, Bernie Ecclestone: «È inglese – ha detto durante la conferenza stampa di presentazione del Gp, a Expo – Visto che l’Inghilterra chiede la sospensione di Schengen, facciamo che lui può venire qui solo se firma il contratto, altrimenti non lo faremo entrare».
Il contratto è quello in scadenza nel 2017 e per il quale Ecclestone chiede il doppio della cifra attuale, 20 milioni di euro, per una manifestazione che vale solo come indotto circa 46 milioni. Il governo si affianca quindi a tutte le altre istituzioni coinvolte nella manifestazione: Regione Lombardia, Aci, Aci Milano e Sias. «Siamo all’edizione numero 86. Il nostro obiettivo minimo è arrivare a cento» ha detto Maroni che ha liquidato con un: «Non esiste» l’ipotesi che dal 2016 il Gran Premio d’Italia possa essere condiviso con Imola.
E ha concluso: «Siamo pronti a investire 70 milioni in dieci anni per potenziare l’Autodromo e valorizzare l’intero sistema del Parco di Monza, ma solo a condizione che il Gp d’Italia resti a Monza». Maroni ha detto che domenica consegnerà a Ecclestone le 40mila firme raccolte per mantenere il Gp a Monza.