C’è ancora ossigeno per il Calcio Monza. Nonostante manchi ancora l’ufficialità, pare proprio che per i colori biancorossi l’orizzonte sia spostato almeno sino al prossimo mese di maggio. Al giorno 26, per l’esattezza. Dovrebbe infatti essere quella la data in cui il Tribunale di Monza si esprimerà sul fallimento della società. Oppure sulla sua sopravvivenza. Nel tardo pomeriggio del martedì è trapelata la notizia di un “supplemento di istruttoria”, che equivarrebbe ad un ultima speranza per tenere in via l’Ac Monza Brianza. I giudici del tribunale fallimentare di via Vittorio Emanuele, dopo la riunione in camera di consiglio di lunedì pomeriggio, fino a mercoledì 11 marzo non avevano ancora depositato il provvedimento in cui, di fatto, si decidono le sorti della formazione calcistica cittadina. Da palazzo di giustizia, i magistrati del collegio (i giudici Alida Paluchovski, Mirko Buratti, e Giovanni Battista Nardecchia) mantengono, peraltro, il massimo riserbo sulla loro decisione. L’attesa per l’ufficialità della notizia, dunque, è per il deposito formale dell’atto in cancelleria. Di fronte al Tribunale due scelte: decretare il fallimento oppure nominare un perito, con l’incarico di compiere ulteriori attività istruttorie. Tradotto: prendere tempo, per passare ulteriormente ai raggi la situazione societaria rappresentata da Piero Montaquila (in alto a destra nella foto con Paolo Di Stanislao). Che pare essere la strada scelta.
Negli ultimi giorni, secondo indiscrezioni, le istanze di fallimento sarebbero state ritirate, a eccezione di quella della procura della Repubblica. La conferma di questa circostanza arriva da fonti legali. Adidas e Resquadro, per esempio, le due società in credito col Monza (la seconda è quella che cura la sicurezza allo stadio Brianteo, avrebbero ricevuto parte del denaro, oltre ad un piano di pagamento dilazionato del debito residuo. Le due società, dunque, avrebbero ritirato le istanze lunedì, al di fuori del termine ultimo fissato dal tribunale, per la giornata di sabato. Nei giorni scorsi, inoltre, è arrivata la conferma che l’ex amministratore delegato Maurizio Prada, e l’ex direttore sportivo Gianluca Andrissi, sono stati liquidati. La situazione della società, tuttavia, apparirebbe ugualmente deficitaria, e in maniera anche molto seria, per via dei debiti arretrati, maturati con l’Erario, e con gli stipendi dei dipendenti non pagati, che si aggirerebbero, nel complesso, attorno ad una cifra complessi tra i 3 ed i 4 milioni di euro.