L’Eneo è un Lambro in scala ridotta: un rigagnolo buono a fare da confine tra la città degli italiani e quella dei croati. La tessera di frontiera è la scappatoia per varcare il ponte e andare “di là”. Traffici, transazioni, scampagnate e amori sono regolati dal passaggio della passerella gettata sulle sponde in muratura della fiumara. Fiume e Sussak sono due facce d’una stessa medaglia. Città di confine tra Italia e il misterioso mondo slavo, l’unico sbocco al mare dell’ex Regno d’Ungheria ha – nella sua stessa natura di terra di confine – l’asprezza e scabrosità di una possibile fine del mondo. Assegnata alla Croazia dal Patto di Londra nel 1915, Fiume diventa una città del Regno d’Italia con improbabile plebiscito il 30 ottobre 1918. La situazione è esplosiva. Gabriele D’Annunzio gioca la carta più impensata: governare Fiume, con poetica inettitudine, come libera repubblica del futuro.
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Arriva come un laicissimo messia accolto da tutta componente italiana della città. Per un anno e mezzo – dall’estate del 1919 ai primi mesi del 1921 – la Reggenza del Carnaro sarà un immane guazzabuglio di teatralità, di cialtronerie e di talento. Il gentlemen agreement tra il governo italiano e jugoslavo di Rapallo del novembre del ’20 – Istria e Zara all’Italia , la Dalmazia alla Jugoslavia – pone fine alle velleità del poeta-soldato. Moltissimo consolato dalla pianista Luisa Bàccara, D’Annunzio – il 18 gennaio del ’21 – lascia Fiume in macchina, direzione Venezia. Arriva alfine la distensione (ma dove?). I tantissimi “muleti”, sotterrate le asce della ringhiante avversione contro gli slavi, si buttano in massa a praticare il fussball. Implosa la Kaiserliche und konigliche Doppelmonarchie, i calciatori danubiani fanno scuola emigrando.
Nascono, in città, l’Olimpia e il Gloria; a Pola il F.C. Grion, il Veloce Club Polese e i Giovani Calciatori Polesi. Domenica 1 febbraio 1920 arriva il primo incontro amichevole tra il Grion e il Gloria. Allo stadio del Littorio di via Roma, finisce sul nulla di fatto l’attesissimo match. Il Gloria schiera Thonon; Milinovich II, Pintar; Milinovich I, Paulinich I, Manzutti; Musiol, Muhvich, Pilelich, Paulinich II, Simsich. La componente nazionale è quasi nulla (il friulano Manzutti), di fronte allo strapotere dei giocatori slavi: ma guai a dissentire. Il Gloria gioca a Cantrida e ha l’Olimpia come l’antagonista più astiosa da affrontare. Le battaglie in campo sono al limite del codice penale: guai a togliere le gambe, fioi. Il Gloria ha la fortuna di incontrare per la sua strada Rodolfo Volk. Volk – nato il 14 gennaio 1906 – proietta la squadra giallo-nera dai liberi alla Prima Divisione e poi spiccare il volo per Firenze e poi Roma. La Nazionale sarà una chimera per Siggefrido: molto meglio sfruttare i cross dal fondo per inzuccare la palla con colpi di testa di squassante potenza. La sua Rometta diventa – nel 1930-31 – una mina vacante al cospetto delle “grandi” tradizionali. Il reparto d’attacco – Costantino, Fasanelli, Volk, Lombardo e Chini – stupisce per qualità di giocate e finalizzazione. Imbolsito di colpo, Volk ritorna al pais per aiutare la derelitta Fiumana a rosicare sudate salvezze.
Per inaugurare il nuovissimo campo di gioco di via Ghilini, il presidente dell’Associazione Calcio Monza, l’avvocato Ulisse Cattaneo, ha le entrature appropriate – l’onorevole Mussolini, altro che no – per procurare i contatti giusti al momento giusto. Dopo la recente visita di Re Vittorio Emanuele III alla “città redenta di Fiume”, ecco che il Club Sportivo Gloria sarà ospite, per la prima volta, del Regno d’Italia. La Gazzetta dello Sport e il Corrierone pompano da par suo l’avvenimento. Giovedì 13 marzo ‘24, Cattaneo scrive una lettera intestata con il logo della società all’“Ill. mo Sig. Commissario Prefettizio del Comune di Monza. La sottoscritta Associazione Calcio Monza domenica 23 corrente riceverà la visita di un forte gruppo di sportivi fiumani. D’accordo colla locale sezione dell’Associazione Combattenti e con rappresentanti di altri enti patriottici si stanno preparando festose accoglienze ad attestare lo spirito d’Italianità che anima la nostra città; ci permettiamo quindi invitare la S. V. perché colla presenza e coi provvedimenti di circostanza abbia rendere solenni i festeggiamenti. Intenzione dei promotori sarebbe di ricevere ufficialmente i graditi ospiti nel salone dell’Arengario la mattina del 23 alle sue 11; a Lei spetterebbe in tale occasione porgere il saluto della città. Le saremmo inoltre grati se potesse concedere il detto salone anche per il ricevimento delle consorelle convocate per le ore 14 dello stesso giorno. Siamo certi vorrà ben accogliere il nostro invito e mentre restiamo a di Lei disposizione per accordi del caso e frattanto Le porgiamo i migliori ossequi”. A stretto giro di posta, il giorno dopo, il Collegio dei Sub commissari boccia la richiesta la “domanda Associazione Calcio Monza p. uso Arengario il 23 III 24 in occasione arrivo a Monza squadra sportiva di Fiume”.
Cattaneo è una furia e muove tutte le pedine a disposizione per scongiurare la figuraccia. Il Commissario Prefettizio, in sede e coi poteri della disciolta Giunta comunale, delibera – giovedì 15 marzo – sulla “richiesta dell’Associazione Calcio Monza per concessione dell’Arengario per ricevimento della squadra calcistica “Gloria di Fiume” e provvedimenti per le onoranze del Comune a detta squadra”. Visto la richiesta “in data 13 andante (in atti N. 4873) dell’Associazione Calcio Monza per ottenere l’uso del salone dell’Arengario nel giorno di domenica 25 andante per un ricevimento solenne da dare a una squadra di calciatori fiumani che in quel giorno viene a disputare a Monza una partita di calcio con la squadra locale; ritenuto che gli stessi motivi per i quali giusta la precedente delibera in questa sede e in data odierna N. 33/4740 è stata negata la concessione d’uso dell’Arengario a altra associazione, consigliano di negarlo anche al Calcio Monza; ritenuto però che la visita dei calciatori fiumani per i momento in cui avviene trascende dal puro e semplice avvenimento sportivo per assumere quello di avvenimento patriottico e nazionale in quanto è la prima volta dopo l’annessione di Fiume che i nuovi cittadini Italiani vengano a Monza e che per tale considerazione sia doveroso che il Comune provveda ad un ricevimento Ufficiale della squadra Fiumana nell’Arengario con opportuni accordi con l’Associazione Calcio Monza per rendere agli ospiti gradito e ricordevole il loro soggiorno a Monza; sentito il parere unanimemente favorevole del Collegio dei sub-Commissari; visti gli art. 321 delle Legge e 121 del Regolamento Comunale e Prov.; delibera 1) Non poter concedere per le considerazioni di cui sopra l’uso del salone dell’Arengario alla Associazioni Calcio Monza; 2) Determinare che a cura e spese del Comune sia dato un ricevimento ufficiale con intervento delle autorità e associazioni patriottiche locali agli ospiti fiumani e offerto un vermouth d’onore e una medaglia ricordo e che i concerti bandistici locali Corpo Civico e Umberto I° prestino servizio nella circostanza; 3) Prelevare le spese necessarie dal fondo del bilancio 1924 tra le spese facoltative straordinarie sarà stanziato per cerimonie varie e manifestazioni sportive”.
Appianate finalmente i malintesi, l’Avucat – giovedì 20 marzo – scrive alla “On. Amministrazione Straordinaria” del Comune: “Domenica 23 corrente, alle ore 14, in occasione della visita della Squadra Fiumana inaugureremo ufficialmente il nostro nuovo Campo di gioco ed il Gagliardetto Sociale. Saremo oltremodo onorati se alla cerimonia presenziasse anche la rappresentanza di codesta Onorevole Amministrazione. Certi di essere favoriti, ringraziando porgiamo i nostri ossequi”. Intanto si mette in moto la macchina organizzatrice: “Gli inviti per i ricevimento all’Arengario sono stati distribuiti secondo il seguente elenco: S. Prefetto; Colonello Comandante Presidio; Capitano Carabinieri; R. Pretore; M. Reverendo Arciprete; Comandante Milizia V.N.F.; Presidente Federazione Industriali; Direttore Scuole elementari; Ispettore scolastico; Ispettore Demaniale; Direttore Scuola Professionale; Sub-Commissario Umanitaria: Preside Ginnasio: Preside Scuola Complementare; Presidente Forti e Liberi (Sironi); Segretario Politico Fascio (Boschi); Associazione Legionaria Femminile; Presidente Segret. Mutilati e Invalidi; Segretario e Presidente Ass. Combatt.; Presidente e Segretario della Associazione Ufficiali in Congedo; Presidente Congedati Esercito; Presidente Associazione Madri Vedove dei Caduti; Legionari Fiumani: Agostoni Ernesto, Arosio Achille, Chiappa Luigi, Crippa Francesco, De Capitani Luigi, Figini Plinio, Fumagalli Enrico, Mineo Angelo, Petrin Ernesto, Sinibaldi Emilio, Villa Angelo, Tenente Zambellini Giuseppe”.
Il 19 marzo l’Associazione Nazionale fra i Combattenti – sezione di Monza e circondario – a firma del presidente Angelo Rimoldi e del segretario Italo Cavassi si rivolge ai suoi iscritti: “Ill.mo Sig, Ci pregiamo invitare la S. V. Ill. alla onoranza che l’Associazione Nazionale Combattenti Sezione di Monza farà ai Calciatori Fiumani nel pomeriggio di sabato 22 Marzo alle ore 17.30 nella propria sede in Piazza Garibaldi N° 1. Grati dell’intervento della S.V. Ill. ci sottoscriviamo col massimo ossequio”. Nello stesso giorno, l’Associazione Calcio Monza – al solito rappresentata dal presidentissimo – invita il Commissario Prefettizio: “Ci pregiamo invitarLa al banchetto che a coronamento dei festeggiamenti alla squadra Fiumana la nos/Associazione terrà domenica 23 c. m. alle ore 19 al Ristorante dell’Angelo. Sicuri vorrà onorarci colla di Lei presenza distintamente La salutiamo”. Intanto sale la febbre per l’inaugurazione del campo di gioco della Società Cooperativa Campo Sportivo Monzese: sistemata la pelouse erbosa – invero ???????? – e la nuova tribuna in legno, i maggiorenti bianco-celesti sono alle prese con le ultime trattative per assicurare viaggio all’altezza delle tradizioni di civiltà della comunità monzese per i “fratelli redenti” di Fiume. Nel frattempo, il 21 marzo, il segretario generale ordina che “l’Economo è pregato di disporre perché domenica 23 corr. I seguenti corpi musicali prestino il servizio indicato a fianco di ciascuno: ore 13.30 – Corpo Umberto I dovrà trovarsi in Piazza Trento Trieste per partecipare il corteo in onore degli sportivi fiumani. Ore 18: il Corpo Civico terrà (tempo permettendo) concerto in Piazza Roma. D’ordine”.
La mattina dopo, il 22 marzo, una telefonata alla Donzelli di Milano (tel. 87.62) sollecita la consegna delle “medaglia d’oro grande 38 mm. con la dicitura già approvata”. Risposta telegrafica: arriveranno a Monza alle 9 di mattina. Il 23 marzo, la medaglia d’oro “vien consegnata all’Arengario alla squadra di Fiume”. La città è in grande fermento. L’Associazione Nazionale Combattenti – Sezione di Monza – è una delle più attive: “Cittadini! Una valorosa squadra di giovani giunge da Fiume Eroica nella nostra città. A questi fratelli, che tanto hanno invocato la loro unione – con l’Italia, sia il benvenuto cordiale dei Monzesi. La manifestazione di omaggio in loro onore sia degna della tradizionale ospitalità. Combattenti! Sabato 22 Marzo dalla Piazza della Stazione Ferroviaria alle ore 17 muoverà un corteo per recarsi alla lapide a Cesare Battisti, il Martire, che i giovani Fiumani vogliono onorare. Nessuno manchi. Per Fiume d’Italia il più fervido Evviva. Firmato il consiglio direttivo”.
Per non tralasciare niente, arriva il gigantesco tazebao dell’Associazione Calcio Monza: “Cittadini! Domenica 23 Marzo le Squadre Sport Club Gloria di Fiume scenderà in campo per contendere la palma ai migliori elementi della nostra Associazione. L’avvenimento sportivo, che onora la nostra Città, deve assurgere a solenne manifestazione di italianità verso i Fratelli di Fiume, ricongiunti oggi per volontà di Popolo ai grandi destini della madre Patria. Omaggio solenne e sincero della cittadinanza nostra che, negli ospiti deve ancora una volta riaffermare tanto la nostra passione dei giorni grigi dell’attesa dolorosa, quanto l’orgoglioso entusiasmo dell’avvenimento che consacrò Fiume all’Italia. E perché della festosa cerimonia, oltre il vivido ricordo, resti in noi un segno tangibile di costante rievocazione, Domenica alle ore 14 si procederà alla presenza della Squadra di Fiume alla solenne, ufficiale inaugurazione del Campo Sportivo e del Gagliardetto dell’Associazione. La Squadra Sport Club Gloria di Fiume giungerà in Monza alla Stazione Ferroviaria Sabato sera alle ore 17. Le onoranze che la Cittadinanza tributerà ai Figli di Fiume italiana siano degne dei nostri sentimenti di ospitalità e di fratellanza che costituiscono l’orgoglio di nostra gente. Per il consiglio direttivo il Presidente Avv. Ulisse Cattaneo”. Programma dei festeggiamenti – Sabato 22 marzo: ore 17 Arrivo dello Sport Club Gloria alla Stazione Ferroviaria. Corteo delle Società Sportive, Patriottiche e Politiche alla Lapidea Cesare Battisti e alla Sede dell’Associazione Nazionale Combattenti. Ore 21 Spettacolo di Gala al Politeama Monzese. Domenica 23 marzo: ore 9 visita alla Città- Ore 11 Ricevimento offerto dall’Amministrazione Comunale nel Salone Storico dell’Arengario. Ore 13.30 Adunata delle Associazioni del Ridotto del Teatro Sociale (P. Trento e Trieste) – Corteo per il Campo di Giuoco (Via Ghilini). Ore 14.30: Inaugurazione ufficiale del Campo Sportivo e del Gagliardetto Sociale. – Madrine le Gen. Signorine Massimiliana Sina e Adriana Garbagnati – Discorsi Ufficiali Avv. Ulisse Cattaneo, Presidente A.C.M.. Avv. Ulisse Baruffini, Presidente Lega Nord F.I.G.C. – Avv. Comm. Giulio Sironi, Presidente F. G. N. I. . Ore 15: Partita di Palla al Calcio fra le prime squadre dell’Associazione Calcio Monza e Club Sportivo Gloria. Ore 17.30: Concerto in Piazza Roma, d’ordine dell’Amministrazione Comunale. Ore 21.30: Corteo e fiaccolata attraverso la Città per la Stazione Tramviaria (Largo Mazzini)”.
Per celebrare l’inaugurazione dello stadio di via Ghilini e la venuta dell’undici del Gloria, arriva pure la stucchevole marcia “Alla città di Fiume”, musica di Oreste Forni, parole “del Cav. Pasquale Bartolomei”. Per canto e pianoforte, il pretenzioso componimento – dedicato a “S. E. On. Mussolini” – è in vendita a 3,50 lire per l’arredamento dell’Ospedale civile di Sassocorvaro. Le parole sono quasi imbarazzanti: “Ecco alfin della tua fronte/ tolto il serto delle spine;/ le sorelle tue latine/ t’hanno detto: libertà/ Il vessillo tricolore/ sul tuo stemma all’aer brilla;/ dolce lacrima sfavilla/ sul tuo ciglio e dice: amore/ Fiume bellissima,/ Fiume italiana,/ scotesti il ferreo/ giogo straniero./ Baldo un riso di speranza/ dal tuo lido or va sul mare,/ che fraterno alfin t’appare/ e chi chiama a nuovi onor./ All’Artefice sia gloria / del novello tuo destino/ al gentil sangue latino,/ dei tenaci alla virtù”. Poi il grande giorni finalmente arriva. Il Comune tappezza Monza con manifesti lenzuolo celebranti la venuta del Club Sportivo Gloria: “Cittadini! Ospiti di Monza, quanto mai cari e attesi saranno oggi qui i Calciatori Fiumani. A questi giovani gagliardi figli della gemma del Carnaro che per la prima volta, dopo la consacrazione loro come Cittadini d’Italia, qui vengono a cortese gara di ginnico gioco, vada caldo e festoso il saluto di Monza; e dica loro di quanto anelante tormento essa fosse pervasa per la passione di Fiume e di quanta commossa letizia ora vibri per la sua resurrezione immacolata e radiosa. Dalla Residenza Comunale lì 22 Marzo 1924. Il Commissario Prefettizio V. Ferrero –Il Segretario Generale D. Dalla Motta”. In coda, “domenica, d’ordine del Comune le Musiche Cittadine Umberto I° e Corpo Civico terranno Concerto in onore degli Ospiti il primo in Piazza Trento e Trieste alle ore 13.30, il secondo in Piazza Roma alle ore 18”.
Nel battesimo del nuovo stadio di via Ghilini, alla presenza di 6mila spettatori, il Monza batte il Gloria per 2-1. Ricorderà vent’anni dopo – nel 1943 – l’anonimo cronista del Cittadino: “Lo sfolgorante sole che dardeggiava sulla testa si oscura, fa luogo a un cielo plumbeo gravido d’acquazzone torrenziale, sul deserto rettangolo di gioco si schierano due squadre alternando una casacca bianco celeste ed una gialla con fascia nera, in tribuna, nuova di trinca, una selva di bandiere fanno corona a un bianco velo che copre un nuovo drappo simbolo di passione fervente, squillano note marziali dagli ottoni del corpo musica Umberto I, la signorina Sina di porta sotto la porta di gioco, un netto colpo infrange sul montante la tradizionale bottiglia di spumante, il campo di gioco si sfolla degli ufficiali, restano di fronte due squadre, Monza e Gloria di Fiume – per la partita inaugurale (…) Giornate memorabili negli annali calcistici cittadini sua dal lato prettamente sportivo quanto e più per le vibranti manifestazioni di italianità e cameratismo (a cui partecipa tutta la cittadinanza) verso i Fratelli del Carnaro che poco dopo realizzeranno l’ardente passione d’essere uniti alla Madre Comune; giornate da segnare a caratteri indelebili, come ben disse il compianto avv. Sironi, allora presidente della F. G. N. I., “lieto di essere tra voi giovani promesse di questa nostra Italia, superbo che la assicurazione della mia città sia la prima a intrecciare rapporti sportivi con la città meta della Marcia di Ronchi, passione d’Itala gente al comando di D’Annunzio, iscrivo la data a carattere d’oro e prometto, nella mia qualità di presidente della Federazione Ginnastica nazionale Italiana di fare sede di convegno ginnico la città che voi degnamente rappresentate” rivolto ai rappresentanti di Fiume italiana, riuniti a lieto simposio nei saloni dell’albergo dell’Angelo, ricevimento al Palazzo Civico, serata di gala al teatro Ponti con la Carmen hanno completato le giornate di fiumani in Monza”.
Il 28 marzo ’24, il presidente del Club Sportivo “Gloria” di Fiume, Moroni-Tessariol ringrazia l’“Onorevole Commissario Prefettizio del Comune di Monza”: “La generosità della S. V. illma verso i fratelli redenti a premio di cinque anni di lotte costanti e vittoriose ci hanno resi orgogliosi e commossi. In cambio di tanta squisita ospitalità offertaci promettiamo di serbare il superbo ricordo di Monza come sprone a perseguitare la via italianissima prefissaci in ogni nostro atto”. Otto giorni dopo, per ricambiare la visita, il Gloria affronta il Monza a Fiume: i giallo-neri si impongono in fotocopia (2-1). Il 9 aprile (Ufficio di Ragioneria, protocollo di Sezione N. 85/8 del 10 aprile) “le Ditte sottoscritte presentano i conti relativi alle ordinazioni date dall’Ufficio di Economato per il ricevimento di una squadra di Calciatori Fiumani (fornitura di stampati, medaglie e sevizio di rinfresco) in conformità alla delibera N. 370 del 15 Marzo u.s. atti 4893”. L’importo liquidato è di Lit. 2073: Società Anonima Arti Grafiche (via Borgazzi) 50 lire; Cooperativa Tipografica Operaia (via Umberto I) 95 lire; A. Donzelli e C. (via San Paolo 9, Milano) 305; Marelli Emilio (via Carlo Alberto) 352; Economo Municipale (via Piermarini) 908. La presente spesa viene in parte autorizzata con delibera 19 marzo 1924 N. 370 per lire 1000. Il 14 aprile 1924, infine, la Giunta comunale delibera la “liquidazione spese onorarie squadre calciatori Gloria di Fiume” (oggetto numero 445): “Richiamata la deliberazione in questa stessa sede 15 Marzo u.s. N. 370/4873 relativa ai provvedimenti adottati dal Comune per le onoranze alla squadra Calcistica “Gloria di Fiume” che fu ospite di Monza il 23 stesso mese; vista la liquidazione delle spese all’uopo e rassegnate dall’Economato con rapporto 9 corr. N. 300/6596; ritenuto giustificato la spese stesse liquidate nella complessiva somma di L. 2073; delibera di approvare la liquidazione come sopra presentata dall’Economato delle spese occorse per le onoranze alla squadra Calcistica “Gloria di Fiume” complessiva somma di L. 2073, spesa che sarà caricata sul fondo che in Bilancio 1924 sarà stanziato per cerimonie varie e manifestazioni sportive”.
Il Gloria e l’Olimpia si fonderanno nel 1926: l’Unione Sportiva Fiumana – dopo una sola stagione in serie A (1928-29) – si arrabatta due anni in B e sette in C. Poi, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, tutta l’Istria viene occupata dai partigiani del maresciallo Tito. La pulizia etnica è spietata: Fiume si svuota degli italiani. La città sarà ribattezzata Rijeka. Belvedere, molo Adamich e Temeto e Cosala saranno il lancinante ricordo di chi è stato cacciato: per sempre.