Il mondo dello sport di Meda è in lutto. A 100 anni, in una camera della casa di riposo Porro di Barlassina, dov’era ricoverato da due mesi, per cure di riabilitazione motoria a causa di una caduta, martedì 24 maggio è mancato Faustino Ardesi, detto Tino. Ha lasciato la moglie Anna, la figlia Luisa e le nipoti Silvia e Sara. I funerali si sono svolti giovedì 26, alle 10, nella chiesa di san Giacomo, celebrati da don Angelo Fossati.
Ardesi, allenatore del Meda nel 1963-64
Molto affabile, sempre disponibile, Ardesi è ricordato per la sua gentilezza, serietà, onestà e la grande professionalità, difficile da ritrovare oggi nel mondo del calcio. Un personaggio unico, una sorta di mito, legato al mondo del football. Era nato a Brescia il 10 luglio 1921. In città dagli anni Sessanta, giunto in qualità di allenatore del Meda nel 1963-64, in quanto la moglie Annaluisa Martinoli era figlia di quel Peppino giocatore del Meda degli anni Venti.
Ardesi cresciuto a Brescia, in serie A nel 1942
Ardesi cresciuto nel Brescia, a 15 anni era nelle fila delle “rondinelle” e nel dicembre 1939 promosso in prima squadra nel ruolo di centromediano. Nel 1942-42 in serie A col Brescia. Nel 1945-46 passava al Crema in serie B, nella Bagnolese, in serie C, nel ’46-’47. A Catania in C dal ’47 al ’51. Nel Ragusa, tra i dilettanti nel 1951-52. Nel frattempo aveva partecipato al corso allenatori a Firenze, e nel 1952 e ’53, assumeva il doppio incarico di giocatore allenatore alla Falk Vobarno, in serie D, quindi tornava a Brescia come dirigente del settore giovanile e allenatore delle riserve, quindi passava alla Cremonese, in serie C, ma solo per una stagione 1959-60, per poi ritornare alla Falk Vobarno portando la squadra in serie D.
Ardesi con Tragni a Como in B e poi in A
Nel 1963 approdava a Meda dove trovava una società con 120 iscritti ma completamente disorganizzata. Ardesi metteva a frutto tutte le sue doti e l’innata capacità di accostare i ragazzi riuscendo a rimettere in sesto il sodalizio bianconero. A fine anni Sessanta è stato commissario tecnico della rappresentativa lombarda. Nel 1970 seguiva il presidente del Meda, Alfredo Tragni a Como, prima in B e poi in serie A, dove si incaricava del settore giovanile fino al 1973. Nei due anni successivi aveva allenato la Pro Sesto in serie D. E dal 1975 al ’79 era alla Girgi Cantù dove chiudeva la sua carriera da “mister”, e si inseriva nei quadri direttivi dell’omonima industria.