Non che l’autodromo si sia perso due ruote per strada. Ma il futuro, almeno quello prossimo, viaggia in sella a una moto. Meglio se una Superbike. Perché la presentazione delle linee strategiche di sviluppo parla sì di Formula 1, e ci mancherebbe, ma l’acceleratore è una questione di polso, più che di pedale. «Ci sono tutti gli ingredienti per riportare la Superbike a Monza già da prossimo anno», spiega Andrea Dell’Orto, presidente Sias. «Abbiamo possibilità più che elevate di riavere le derivate di serie la stagione ventura. Ora sviluppiamo due fronti, uno commerciali e uno tecnico. In questo caso si parla di modifiche tecniche, richieste dalla Dorna. Abbiamo fatto un sopralluogo a inizio marzo. Max Biaggi ci ha fatto da consulente, le soluzioni innovative ce le ha date Jarno Zaffelli, in qualità di tecnico. Riguardano Prima e Seconda variante, oltre che Ascari e via di fuga della Parabolica. Il tutto per 3 milioni di euro».
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Ad ascoltarlo c’è più di mezzo migliaio di persone. Le aspettative, dopo otto mesi di nuovo consiglio Acm, sono alte. E i riflettori sono puntati innanzitutto sul rinnovo con Bernie Ecclestone, per avere la Formula 1 anche oltre la scadenza del contratto nel 2016. «A Montecarlo, nel Gp del 24 maggio, ci incontreremo con Ecclestone per il rinnovo. Ma non sarà quella l’ultima occasione», spiega il presidente dell’Automobile club meneghino, Ivan Capelli. «Anche in Cina», nel weekend del 19 aprile, «avremo modo di confrontarci». Ed Ecclestone, nel frattempo, non manda a dire che c’è chi spende soldi per Olimpiadi e Mondiali di nuoto, ma per avere la Formula 1 non trova denaro. Come la Germania, che un Sebastian Vettel già vincente con la Ferrari, non avrà altri Gran premi sul proprio territorio. «Ma la cancellazione della gara tedesca per noi è un bene», spiega Capelli. «Certo, ci ricorda che Ecclestone», che domanda tra i 19 e i 25 milioni di euro, «non guarda in faccia alcuno. Ma dà ai tifosi tedeschi e del Belgio di confluire qui a Monza».