Già mezz’ora prima dell’inizio dei funerali il sagrato del Duomo di Monza era pieno di gente. Una grande dimostrazione d’affetto che può essere stata una parziale consolazione per la moglie Nadia e i figli Sara e Alex. Pierluigi Frosio godeva di grande stima nel mondo del calcio e in tanti mercoledì pomeriggio si sono ritrovati per seguire la messa officiata dall’arciprete Silvano Provasi.
C’era chi l’ha avuto come allenatore e chi, come Mario Sampirisi, attuale difensore del Monza, l’ha conosciuto come direttore sportivo dell’Aldini, società dove Frosio aveva ricoperto la carica di direttore sportivo in questi anni.
Alla cerimonia funebre hanno preso, tra agli altri, il dirigente interista ed ex diesse monzese Beppe Marotta, Adriano Galliani, l’allenatore del Monza Giovanni Stroppa, l’ex tecnico Alfredo Magni, gli ex giocatori biancorossi Gigi Casiraghi, Maurizio Ganz, Paolo Monelli, Roberto Fontanini, Ricky Monguzzi, Davide Pinato, Oscar Flipper Damiani.
Presenti anche il sindaco Dario Allevi, l’assessore Andrea Arbizzoni, gli ex sindaci Roberto Scanagatti e Rosella Panzeri. C’era anche Gianpiero Trainini, ex mister della Primavera e della prima squadra biancorossa.
L’Amministrazione comunale di Perugia ha intanto deciso di dedicare gli spogliatoi dello stadio Renato Curi al giocatore e allenatore monzese. Lo stesso Frosio, in una serata promossa dal Panathlon Monza nell’ottobre 2014 dedicata al Perugia dei miracoli allenato da Ilario Castagner, aveva ricordato il compagno di squadra morto nello stadio che poi avrebbe preso il suo nome, rievocando i momenti che avevano preceduto la drammatica partita con la Juventus del 30 ottobre 1977. Durante quell’incontro Renato Curi, che da poco aveva compiuto 24 anni, fu stroncato da un arresto cardiaco. Frosio spiegò appunto come quella domenica l’impiego di Curi fosse rimasto incerto per un infortunio alla caviglia. La situazione poi cambiò grazie a un antidolorifico. Il giocatore andò così da Castagner e gli disse «mister, io oggi gioco».
In Duomo c’erano anche Clelia e Sabrina, la moglie e la figlia di Curi, e Franco Vannini, il centrocampista-goleador di quel Perugia impeccabilmente orchestrato da un capitano monzese.