Il governo blocca i fondi a Monza, ora all’autodromo serve un piano B

Il presidente della Sias, Andrea Dell’Orto, auspica un decreto legge o un nuovo emendamento con cui il governo possa defiscalizzare gli investimenti di Regione Lombardia nel comparto Parco-autodromo. Sul piatto ci sono 20 milioni di euro
Il governo blocca i fondi a Monza, ora all’autodromo serve un piano B

Via libera alla Legge di Stabilità, con il semaforo verde della Camera che però non era mai stato in forse. La manovra del governo completa così il suo iter e taglia il traguardo sbandierando la bandiera a scacchi in faccia a Monza e al suo autodromo. L’emendamento per la defiscalizzazione degli investimenti regionali non era stato ammesso già in Commissione Bilancio, sul finire della scorsa settimana, risultando estromesso anche dal maxiemendamento passato in Senato nella nottata di sabato. Un bel guinzaglio per i 20 milioni di euro che Regione Lombardia aveva promesso al comparto Parco-autodromo, che rischiano ora di pregiudicare il rilancio di un impianto che ha bisogno di interventi importanti di ammodernamento. Il calendario dice che i tempi per un rinnovo con Ecclestone che vada oltre il 2016 si fanno sempre più stretti. E Monza, che cerca nelle tasche dei fondi da poter investire in tempi brevi, scopre di non trovare i soldi su cui aveva fatto affidamento.

«Si è persa un’opportunità incredibili e lo si è fatto in un modo per certi versi inspiegabile>, ha spiegato nei giorni scorsi il presidente della Sias, Andrea Dell’Orto. <Al di là della delusione, per noi la situazione non cambia. Ho raccolto comunque la volontà della Regione per trovare una soluzione alternativa. Non ho ancora parlato direttamente con il governatore Roberto Maroni, ma con i suoi stretti collaboratori sì, tra cui l’assessore regionale Fabrizio Sala. La loro volontà di investire nell’autodromo c’è ancora, solo bisogna trovare una strada più sicura. Per trovarla ci siederemo presto a un tavolo. Tecnicamente di soluzioni ce ne sono. Solo bisogna essere certi di portare a casa il risultato. Il maxi emendamento era un’opportunità per poter procedere in modo veloce. Ma adesso dobbiamo guardare avanti. Si dice che a breve possa arrivare un altro maxi emendamento, oppure una via d’uscita può essere quella di un decreto legge ad hoc. Ripeto, la volontà di trovare una soluzione c’è. Remiamo tutti dalla stessa parte».